Un inasprimento delle pene per il reato di rissa e il Daspo dai locali pubblici e di intrattenimento per chi sia stato denunciato o condannato per atti di violenza fuori da un locale. E’ la novità che i ministri Alfonso Bonafede e Luciana Lamorgese, a quanto si apprende, si preparano a introdurre nel decreto sicurezza.
Una “norma Willy” che arriva dopo l’uccisione del giovane fuori da una discoteca e aumenta le pene per chi abbia partecipato a una rissa, facendo salire la multa da 309 a 2000 euro e la reclusione – se qualcuno resta ferito o ucciso nella rissa – da un minimo di sei mesi a un massimo di sei anni (ora va da tre mesi a cinque anni). Per i protagonisti di disordini o di atti di violenza il questore può disporre il Daspo da specifici locali o esercizi pubblici: se violato c’è la reclusione fino a due anni e una multa fino a 20.000 euro.
“La famiglia di Willy vuole una pena certa e giustizia. Come avvocato non credo che legiferare in emergenza sia la cosa più saggia. Già adesso ci sono norme severe ma bisogna far sì che le pene siano espiate e abbiano funzione educativa”. Così l’avvocato Domenico Marzi, legale della famiglia di Willy Monteiro Duarte, interpellato in merito alla norma che sarà inserita nel decreto sicurezza in cui si prevedono pene più severe e daspo per chi commette violenze fuori ai locali. “Bisognerebbe valutare perché episodi del genere si verificano e a chi sono ascrivibili – prosegue l’avvocato Marzi – occorrerebbe una maggiore vigilanza ad esempio nelle palestre e nelle scuole, magari allungando la permanenza anche pomeridiana”.
Si inasprisce il Daspo nei confronti degli spacciatori e arriva una norma per contrastare il traffico di droghe via web. Sono due novità che, a quanto si apprende, compaiono nell’ultima bozza del decreto sicurezza atteso domani in Cdm. Il questore, in base alle nuove norme, potrà disporre il divieto di accesso in specifici locali a chi sia stato denunciato o condannato, anche in via non definitiva, per lo spaccio davanti a scuole, università, negozi o locali: chi viola il Daspo incorrerà nella reclusione da sei mesi a due anni (ora è prevista la sospensione della patente) e in una multa da 8.000 a 20.000 euro. Un’altra norma dispone la creazione di un elenco di siti web usati per lo spaccio cui deve essere inibito l’accesso dai fornitori di connettività a internet: le violazioni sono sanzionate con multe da 50mila a 250mila euro.
Tratto da: Ansa