Dopo il filmato che ha catturato l’arresto che portò alla morte di George Floyd, in America un nuovo video scioccante sta mettendo sotto accusa i metodi violenti della polizia contro la popolazione afro-americana. L’episodio risale al 3 marzo scorso ma il video che ha ripreso la scena da una donna, Sara McDowell, è stato postato su Twitter solamente qualche ora fa dal Tacoma Action Collective. Immagini forti che mostrano l’arresto di Manuel Ellis, afroamericano di 33 anni, a Tacoma, nello Stato di Washington e la donna che urla: “Fermi. Oh mio Dio, smettetela di colpirlo. Arrestatelo e basta“. L’uomo è morto dopo l’arresto. La morte di Ellis ricorda quella di Floyd, soffocato dall’agente Derek Chauvin lo scorso 25 maggio. Ellis è morto per ipossia (mancanza di ossigeno) causata dalla coercizione fisica esercitata su di lui dai poliziotti, secondo i dettagli del rapporto stilato dal medico legale. Le immagini e le informazioni circolanti su questo nuovo caso hanno suscitato forti reazioni. Nella notte, il sindaco di Tacoma, Victoria Woodards, ha chiesto ufficialmente che gli agenti coinvolti nei fatti di Ellis vengano licenziati.
Sempre ieri, inoltre, due agenti della polizia di Buffalo, nello Stato di New York, sono stati sospesi senza stipendio dopo che un video li ha ripresi mentre spingevano a terra un uomo anziano nel corso delle proteste per la morte dell’afroamericano George Floyd. Il filmato, girato da una giornalista della radio locale “Wbfo” e poi rilanciato su Twitter, è diventato virale sui social, scatenando molte polemiche. Nelle immagini si vede un uomo con i capelli bianchi, ora identificato come un 75enne, che si avvicina a un gruppo di agenti in tenuta antisommossa: un poliziotto lo spinge con un bastone e un altro con la mano; l’uomo cade all’indietro e sbatte la testa sul marciapiede, iniziando a sanguinare. Ora l’uomo è ricoverato in ospedale in condizioni “stabili ma gravi”. Il sindaco della città, Byron Brown, si è detto “profondamente turbato” dal video. Il governatore di New York, Andrew Cuomo, ha detto di aver parlato con il sindaco ed è d’accordo sul fatto che gli agenti coinvolti debbano essere sospesi in attesa di un’indagine formale. “Gli agenti di polizia devono far rispettare la legge, non abusarne“. Nel frattempo la sindaca di Washington, Muriel Bowser, ha fatto intitolare “Black Lives Matter Place” una porzione della 16th Street, che porta a Lafayette Square, vicino alla residenza presidenziale. Sono attesi 200 mila manifestanti, meno, secondo il capo della polizia di Washington, Peter Newsham, rispetto al milione che partecipò alla marcia delle donne nel 2017. Quello che conta è come la manifestazione si evolverà. Per ridurre il rischio scontri, i soldati della Guardia nazionale saranno disarmati. Negli ultimi due giorni non ci sono stati arresti durante le proteste che hanno animato le strade di Washington davanti alla Casa Bianca. La sindaca ha tolto il coprifuoco, spiegando che deciderà se confermare la decisione in base a come andrà la marcia di oggi.
Tratto: Antimafiaduemila
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