Le difese americane hanno registrato un catastrofico fallimento nel proteggere la base illegale gestita dall’esercito americano in uno dei più grandi giacimenti petroliferi, nel nord-est della Siria. Inoltre, ci sarebbero vittime all’interno della base.
A riferirlo, è il corrispondente di Sputnik in lingua araba nella Siria orientale, citando fonti locali, il quale ha affermato che “la base nei pressi del giacimento petrolifero di Al-Omar nella campagna di Deir ez-Zor, ad est del Paese, ieri, è stata oggetto di un nuovo attacco prima di mezzogiorno, con granate a propulsione a razzo e tramite droni provenienti dalla sponda occidentale del fiume Eufrate (zona controllata dall’esercito arabo siriano)”. La provenienza dell’attacca sancisce un nuovo e importante sviluppo riguardo alle operazioni della resistenza contro l’occupazione americana e i suoi alleati sul territorio della Repubblica araba siriana.
Le fonti hanno sottolineato che “i droni avevano lo scopo di filmare e monitorare, apparentemente per documentare l’attacco, e per impedire l’oscuramento delle perdite solitamente subite dalle forze americane in Siria e Iraq, dopo di che la base è stata bombardata con missili caduti sul perimetro e all’interno della base, con informazioni confermate su danni materiali e anche vittime.”
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La base statunitense situata vicino ai più grandi giacimenti petroliferi della Siria orientale è stata per la terza volta negli ultimi dieci giorni.
Le fonti hanno aggiunto che “la base, che comprende un certo numero di componenti degli eserciti dei paesi della presunta (coalizione internazionale), i quali hanno utilizzato missili portatili di difesa aerea, nel tentativo di contrastare l’attacco, ma ottenendo solo un catastrofico fallimento nel raggiungimento dell’obbiettivo.”
Dopo l’attacco, le forze americane, hanno immediatamente iniziato una massiccia campagna di rastrellamento sulle città circostanti della campagna di Deir Ezzor con il supporto delle sedicente ‘Forze democratiche siriane”, FDS, a guida curda, con informazioni sull’arresto di un gruppo di giovani membri di tribù arabe e portati verso una destinazione sconosciuta.
Dal canto suo, il direttore del cosiddetto Farhad Shami responsabile mediatico delle FDS ha confermato l’attacco dei droni minimizzando i danni e l’entità dell’offensiva.
Tratto da: L’Antidiplomatico
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