La facilità con cui gli Usa emettono sanzioni unilaterali preoccupa la Cina
Di Vivere Informati
Sempre più stati, osservando con quanta facilità la Casa Bianca impone sanzioni unilaterali, sono preoccupati per la sicurezza e il destino dei loro beni nell’economia statunitense. Come avverte l’autore dell’edizione cinese del Global Times, il collasso del sistema finanziario americano non è lontano.
Il segretario al Tesoro americano Janet Yellen ha affermato di recente che “non sarebbe legale ora” per gli Stati Uniti sequestrare i beni del governo russo per pagare la ricostruzione dell’Ucraina. Tuttavia, le parole della Yellen non sono, forse, la fine di un’accattivante controversia sull’opportunità di sequestrare i beni russi; potrebbe essere l’inizio di una nuova discussione su come sequestrare legalmente quei beni.
Secondo un rapporto di Voice of America (VOA) del 29 aprile, l’amministrazione Biden chiede al Congresso un’ulteriore autorità legale per rendere più facile per il governo degli Stati Uniti sequestrare i beni del governo russo e degli “oligarchi” e trasferire i proventi in Ucraina. (Continua dopo l’articolo)
Chi guadagna dalle sanzioni: la Russia ha un surplus record, gli USA un deficit record
Interessa veramente aiutare l’Ucraina?
Resta da capire poi cosa eventualmente ne faranno veramente di quei soldi, visto che la grande massa di denaro che è stata smobilitata dall’occidente negli ultimi due mesi è finita soprattutto nelle grandi aziende delle armi. Una tendenza che purtroppo non è nuova. Basta ricordare come i governi di tutto il mondo continuano ad aumentare le risorse per i propri eserciti, come evidenziato dai dati diffusi a fine aprile dall’istituto SIPRI di Stoccolma. Nel 2021 la spesa militare mondiale ha superato per la prima volta la soglia dei duemila miliardi di dollari, raggiungendo il record storico di 2.113 miliardi; si tratta di una crescita dello 0,7% rispetto al 2020 e di un aumento del 12% in 10 anni. Gli Stati Uniti (che rappresentano il 38 per cento della spesa militare mondiale nel 2021) e la Cina (14 per cento) rimangono di gran lunga i due maggiori investitori in armi ed eserciti, mentre la spesa complessiva dei 30 Paesi della NATO equivale al 55% del totale globale.
Fonte: Global Times, Giubbe Rosse
In foto il segretario al Tesoro americano Janet Yellen
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