di Aaron Pettinari
Lo svela il Financial Times. Sarebbero stati venduti a investitori internazionali tra il 2015 e il 2019

L’allarme di una ‘Ndrangheta capace di alterare l’economia di un Paese e perfettamente in grado di infiltrarsi nei circuiti dell’alta finanza è stato lanciato da tempo. Adesso, però, arrivano anche riscontri ed è emerso che, tra il 2015 ed il 2019, investitori internazionali hanno acquistato obbligazioni legate alla ‘ndrangheta per un valore pari a circa un miliardo di euro. A rivelarlo è il Financial Times che ha avuto accesso a documenti finanziari e legali riservati.
I bond – garantiti in parte da aziende di facciata accusate di essere collegate alla associazione criminale calabrese ‘Ndrangheta – secondo quanto rivela il noto quotidiano finanziario, sarebbero stati “impacchettati” da una banca di investimenti svizzera e sarebbero stati rivenduti ad una della maggiori banche private europee, Banca Generali, in una transazione nella quale i servizi di consulenza sono stati forniti dal gruppo Ernst&Young.
Banca Generali si è detta totalmente all’oscuro della natura dei bond, si considera parte lesa e si dichiara pronta a collaborare. EY non ha rilasciato alcun commento, la società non ha comunque partecipato alla creazione dei titoli sotto accusa né era stata incaricata di scrutinarne l’architettura, che risulta essere complessa.
Secondo quanto riportato dal quotidiano londinese la banca d’investimento di Ginevra CFE ha emesso e collocato titoli obbligazionari con rendimenti particolarmente appetibili, basate sul factoring, cioè fatture scontate da aziende pagate dalla pubblica amministrazione che vendono alle banche le loro fatture a prezzo ridotto per avere subito i soldi. Ed è emerso che i dividendi di questi titoli erano finanziati grazie ai proventi di diverse società, alcune delle quali si sono poi rivelate legate alla criminalità organizzata calabrese.

Tratto da: Antimafiaduemila