Lo scorso 19 aprile la commissione Difesa del SenatoUsa ha tenuto la seconda audizione pubblica con l’AARO, l’unità operativa della Difesa statunitense dedicata esclusivamente ai fenomeni aerei non identificati (All-domain Anomaly Resolution Office). Durante tale evento, il Pentagono ha sostanzialmente dichiarato che sta indagando su un numero crescente di casi che coinvolgono velivoli non identificati. Ora sono 650 i casi, a fronte dei 350 segnalati nel rapporto di intelligence non classificato avvenuto all’inizio di quest’anno.
Durante l’incontro, il direttore dell’AARO Sean M. Kirkpatrick, con l’intento, a suo dire, di dimostrare il processo analitico di AARO, ha anche mostrato tre nuovi video, appena declassificati, di oggetti volanti non identificati mentre sorvolano, ancora una volta, delle zone di conflitto attive.
Un video è stato catturato da un drone mietitore Reaper MQ-9 e mostra una misteriosa sfera che vola in Medio Oriente nel 2022. Una dichiarazione dell’AARO ha affermato che, ad un suo primo parere, alquanto fortemente discutibile, questo oggetto non mostrava comportamenti anomali, ma non è stato ancora identificato.
Nel filmato è possibile vedere un oggetto non identificato con un’apparente scia atmosferica o cavitazione che si trascina dietro di se’ mentre si muove attraverso il campo visivo del sensore da sinistra a destra.
Dopo l’analisi del video in full motion, l’inclusione di filmati aggiuntivi con una lunghezza focale maggiore e l’analisi dei dati di volo commerciale nella regione, AARO ha concluso che l’oggetto sia probabilmente un aereo commerciale e che la cavitazione finale sia un artefatto del sensore risultante dalla compressione del video. Una valutazione davvero superficiale a mio avviso, dato che non sono stati riportati, almeno per ora, dei concreti elementi a supporto, e date le sorprendenti capacità avioniche dimostrate nel filmato.
Per prima cosa sarebbe opportuno chiedersi come mai l’ipotesi che sostiene si tratti di un aereo commerciale non si curi del fatto che in realtà l’oggetto abbia caratteristiche strutturali completamente differenti da un classico velivolo di questo genere. Come possiamo vedere nel fotogramma in effetti, si tratta di un oggetto apparentemente sigariforme, senza ali, pennacchi o motori visibili. Ed inoltre, se si confrontano le sue dimensioni a quelle del drone presente nell’inquadratura, queste risultano essere notevolmente inferiori.
Bisognerebbe considerare inoltre che, data la velocità normalmente raggiunta da un drone MQ-9 Reaper, pari a circa 482 km/h, data la velocità di crociera ottenuta solitamente da un comune aereo commerciale, pari circa a 786km/h, ed eseguendo un’analisi sulla velocità dimostrata dall’oggetto, tramite una simulazione che ho prodotto, in realtà è possibile concludere che sta viaggiando ad una velocità di almeno 8 volte superiore a quella del drone. Altro che aereo commerciale!
Per concludere, l’AARO ha affermato che la cavitazione finale, che vediamo seguire l’oggetto, rappresenta probabilmente un artefatto del sensore risultante dalla compressione del video. Ma è davvero così? A questo non so dare una risposta conclusiva, eppure, eseguendo un ragionamento semplice ma molto logico, dato che viene affermato che l’oggetto rappresenta un aereo commerciale, dato che quest’ultimo possiede lo stesso sistema propulsivo del drone, perché allora non vediamo lo stesso effetto anche nel MQ-9 Reaper?
Si sta forse cercando di non voler ammettere che in realtà la scia rilasciata dall’oggetto sia semplicemente l’effetto di un sistema propulsivo “anomalo”, come ad esempio quello generato da una spinta elettromagnetica? Oppure tale effetto rappresenta semplicemente un alterazione grafica data dalla differenza di rapporto tra una bassa velocità dei fotogrammi del video e la grande velocità raggiunta dall’oggetto?
VIDEO 3
Questo video invece è il metraggio aggiuntivo con una lunghezza focale maggiore. Il video mostra l’oggetto, qui apparentemente sferico, che vola spostandosi con degli scatti repentini, davvero anomali, dentro e fuori dall’inquadratura.
Tale documento risulta essere ancora più interessante, poiché ci permette di apprezzare un altro dettaglio molto importante. In effetti l’oggetto, in alcuni fotogrammi, sembra sdoppiarsi in più unità. Motivo per il quale, anche per via della velocità molto sostenuta con la quale l’oggetto esegue dei velocissimi cambi direzionali, il drone fatica a centrarlo con il mirino. Questo lo possiamo vedere nel fotogramma qui sotto. Il drone produce infatti più bersagli in maniera confusionaria e disordinata. Un concreto segnale che dimostra la grossa difficoltà dei sensori del drone nel poter interpretare ciò che gli sta accadendo di fronte.
CONCLUSIONE
Concludo l’articolo affermando che tali documenti appaiono essere davvero straordinari, e che per quanto preferisco attendere il rilascio di maggiori dettagli, per poter fornire una conclusione davvero certa, per ora penso che l’ipotesi di un origine non terrena di tali velivoli sia effettivamente la più valida.