I fatti avvenuti negli ultimi giorni nell’area euroasiatica sono, a dir poco, sconvolgenti

I fatti avvenuti negli ultimi giorni nell’area euroasiatica sono, a dir poco, sconvolgenti

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di Luciano Lago

L’altro ieri abbiamo appreso la notizia secondo cui il presidente turco Recepit Erdogan, anche se tacitamente, ha dichiarato la guerra alla Russia con il suo viaggio e le dichiarazioni rilasciate in Ucraina.
Sembra evidente che si sta stringendo il cerchio intorno alla Russia e non sono bastate le pressioni militari della NATO ai suoi confini e le rivoluzioni di colore sobillate dai servizi di intelligence occidentali nelle repubbliche euroasiatiche confinanti con la Russia. Adesso la strategia è quella di coinvolgere la Turchia in un conflitto con la Russia che si sta svolgendo nel Caucaso ma che presto potrà riguardare anche l’Ucraina.
Ieri Erdogan ha annunciato la sua disponibilità a combattare contro la Russia per far riconsegnare la penisola di Crimea all’Ucraina, dichiarando che si aspetta che la Crimea si trasformi nella nazione del popolo tartaro, cosa che permetterebbe alla Turchia di ricostituire l’Impero Ottomano e in questo progetto ha lanciato la sua sfida a Mosca, arrivando ad un accordo militare con l’Ucraina. Come tutti sanno l’Ucraina è il paese che si considera con il maggiore odio antirusso, dopo il colpo di stato del 2014 a Kiev, fagocitato dagli USA e dalla Germania.

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Con questo accordo militare stretto fra Ankara e Kiev la Turchia diventa una minaccia per la Crimea, visto che le autorità turche hanno espresso una appoggio “molto speciale” all’Ucraina ed alle forze del “popolo tartaro” della Crimea (in realtà una piccola minoranza). La Turchia diventa quindi una minaccia per la Crimea nel contesto degli accordi militari fra Turchia e Ucraina, considerati gli interessi che la Turchia vanta in Crimea. Risulta che Ankara sta preparando il terreno per implementare i suoi piani sulla penisola nel caso di in cambio dello status politico di questa, nell’ipotesi improbabile che la penisola si trasformi in Ucraina e la questione dei tartari di Crimea assuma un altro significato.
Questo perchè la Turchia sta aumentando la sua capacità per influire in questa situazione e l’Ucraina sta contribuendo in modo diretto, inviando materiale militare all’Azerbaijan e l’accordo militare tra Ucraina e Turchia, che si è concluso durante la visita di una delegazione ucraina ad Ankara dal 15 al 17 di ottobre, getterà più benzina al fuoco. Secondo il ministro ucraino questo segnerà le basi per lo sviluppo di cooperazione miltare fra i due paesi.
L’esercito ucraino si è interessato ai droni turchi che si sono dimostrati efficienti nel conflitto del Karabakh e di recente l’Ucraina sta considerando di acquistare 50 di questi droni e assemblare tali velivoli in Ucraina. Erdogan ha promesso di assegnare 50 milioni di dollari all’Ucraina in aiuti militari, mentre l’Ucraina potrà investire in Turchia negli armamenti. In questo contesto l’Ucraina ha già iniziato a trasferire armamenti in Azerbaijan con due voli della compagnia ucraina che hanno trasportato altre 120 ton. in armi e munizioni portati nelle ultime 72 ore.

Il pres. turco ha fatto una dichiarazione molto dura nei confronti della Russia dichiarando la sua disponibilità ad iniziare una azione militare contro la Russia per arrivare ad un ritorno della Crimea all’Ucraina. La Turchia non riconosce la riunificazione illegale della Crimea alla Russia, ha detto Erdogan a Istanbul, “…e noi assiema all’Ucraina continueremo ad appoggiare i nostro fratelli tartari di Crimea che sono un elemento importante dei legami storici fra i due paesi . Si sta lavorando per un progetto di costruzione di case per i nostri parenti e di moschee in Kiev”, ha dichiarato. (Vedi: https://www.aa.com.tr/en/turkey/president-erdogan-annexation-of-crimea-illegal/1552140 )
In una successiva intervista Erdogan ha ricordato la posizione di Ankara sulla Crimea ribadendo i suoi propositi di ostilità nei confronti della Russia. Questa dichiarazione viene considerata dalla Russia non solo come una interferenza nelle questioni interne ma anche come una minaccia aperta alla sicurezza, specialmente dopo che si è saputo delle intenzioni della Turchia di appoggiare l’Ucraina nella regione del Mar Nero e del Mar di Azov che non lascerà altre opzioni che quelle di un confronto militare.
Di sicuro la cooperazione militare fra i due paesi è una sfida per la Russia ed è possibile che l’incidente già avvenuto in passato nello stretto di Kerch possa ripetersi nel prossimo futuro.

Le relazioni tra Russia e Turchia si sono deteriorate notevolmente negli ultimi tempi, in particolare dopo il divieto della Russia alla Turchia di fagocitare i territori del nord della Siria, come anche per effetto dell’intervento turco nella guerra in Libia, fatti che hanno dato luogo a disaccordi importanti. Di fronte a questo scenario ostile la Russia ha iniziato a posizionarsi militarmente e a trasferire amamenti all’Armenia per fronteggiare l’offensiva azero-turca. Risulta che la Russia ha trasferito vari sistemi di difesa aerea in Armenia e vari aerei cargo russi sono arrivati nell’aeroporto armeno con armi e attrezzature, cosa che può diventare un fattore decisivo nello sviluppo del conflitto. Con le nuove armi russe in dotazione alle forze armene, il conflitto nella zona montagnosa del Nagorno Karabakh diventerebbe problematico per gli azeri che troverebbero una forte resistenza con un possibile coordinamento di ufficiali russi.
Anche molti armeni che vivono in Russia si sono trasferiti in Armenia per combattere nelle file dell’Esercito armeno e la Russia sta progettando di trasferire in Armenia molte armi sofisticate e attrezzature logistiche.
Il passo della Russia nel farsi coinvolgere nel conflitto è una avvertenza alla Turchia e alla NATO ma non è la sola, questo poichè si sono visti un gruppo di unità navali russe nella acque del Mar Caspio vicino alle coste dell’Azerbaijan in formazione di combattimento che stanno realizzando esercitazioni a fuoco reale. Il proposito dell’apparizione di queste navi è sconosciuto ma di sicuro una delle finalità strategiche è quella di controllare lo spazio aereo sopra il paese e tenere sotto tiro l’atterraggio degli aerei turchi in Azerbaijan ed il lancio di missili tattici forniti da Ankara. (Vedi: https://www.hispantv.com/noticias/rusia/479610/maniobra-naval-mar-caspio)

La Russia ha un accordo di difesa nell’ambito della alleanza interasiatica con l’Armenia (SCO) ed intende mantenere i suoi impegni, non escludendo la possibilità di uno scontro diretto con le forze aeree turche che stanno appoggiando l’esercito azero nelle sue operazioni.
D’altra parte le ultime dichiarazioni fatte da Erdogan sulla Crimea e in favore dell’Ucraina non lasciano spazi al dubbio: la Turchia di Erdogan ha “varcato il Rubicone” e si è collocata fra i nemici della Russia e la pazienza di Mosca è ormai colma.
Si attendono i prossimi sviluppi che saranno non certo tranquilli.

Tratto da: Controinformazione.info

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