Una violenta scossa di magnitudo 6.9 si è verificata ieri, 24 gennaio, alle 00.36 ora italiana al largo delle coste dell’Argentina. Si è temuto per uno tsunami che per fortuna non si è verificato ma è stato necessario evacuare le basi cilene in cui operano i ricercatori di tutto il mondo.
La terra ha tremato ieri e la paura che potesse accadere il peggio è stata tanta. Anche se l’epicentro della scossa è stato localizzato in mare, immediatamente sono scattate le procedure d’evacuazione per gli scienziati fanno ricerca nel desolato continente ghiacciato. In particolare, il sisma è stato localizzato non lontano dalla base cilena Eduardo Frei, che è stata messa in allerta evacuazione per rischio tsunami.
L’ipocentro era a circa 15 chilometri di profondità e l’epicentro circa 210 km a est della base cilena.
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L’Onemi, l’Ufficio nazionale di emergenza del ministero dell’Interno cileno ha ordinato l’immediata evacuazone della base ma non quela della popolazione costiera del resto del paese, che non correva alcun rischio. Purtroppo infatti si è verificato un errore nei sistemi di allerta via sms che ha scatenato il panico tra la popolazione. Il messaggio di evacuazione infatti è stato inviato erroneamente a migliaia di persone, non a rischio.
Secondo il rapporto diffuso ieri, c’è stato un problema di configurazione nel database di sistema della piattaforma – sotto la responsabilità della società Global Systems – dove erano presenti due punti predefiniti, che erano duplicati e con lo stesso codice identificativo (ID): poligono del Territorio Antartico e Alto Hospicio. Ciò ha portato a un massiccio invio del messaggio in gran parte del territorio nazionale.
Nessun pericolo per i ricercatori italiani presenti in questo momento in Antartide, presso la stazione scientifica italo-francese Concordia.
“Stiamo bene, non abbiamo avvertito il terremoto. Ce ne siamo accorti solo perché amici dall’Italia ci hanno inviato sms per avere notizie”, ha raccontato all’Ansa Angelo Domesi, tecnico del Dipartimento scienze del sistema terra e tecnologie per l’ambiente del Cnr che si trova nella stazione scientifica italo-francese Concordia, in Antartide.
Lo scienziato ha spiegato che la base Concordia si trova a oltre 3000 km dalla Eduardo Frei e a 1200 dall’epicentro del terremoto.
Per fortuna non ci sono stati danni né vittime.
Fonti di riferimento: Onemi, Ansa, GreenMe
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