Lo spettacolo decadente del passaggio del comando negli Stati Uniti

Lo spettacolo decadente del passaggio del comando negli Stati Uniti

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Joe Biden ha giurato come 46/mo presidente degli Stati Uniti davanti al presidente della Corte suprema John Roberts, su una vecchia bibbia (127 anni) tenuta dalla moglie Jil.

Rendono bene l’idea dell’atmosfera del giuramento le parole del giornalista Pepe Escobar: “Durante gli anni 2000, mi sono trovato faccia a faccia con la Green Zone di Baghdad diverse volte. Sono rimasto e ho lavorato nella instabile e pericolosa Zona Rossa.
Quindi immaginavo che una forte regressione dell’Impero americano sarebbe stata inevitabile.
Ma anche così, non avrei mai immaginato una tale somiglianza: una replica integrale della Green Zone di Baghdad nel cuore della capitale imperiale, Washington; con muri, filo spinato, posti di blocco e guardie pesantemente armate.
Questo panorama è tanto più significativo perché pone fine a un ciclo geopolitico, la fine del “nuovo ordine mondialequando l’impero iniziò a bombardare l’Iraq 30 anni fa: la Desert Storm lanciata il 17 gennaio 1991.

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La Zona Blu è ora “protetta” con un massiccio dispiegamento di truppe: ci sono più di 26.000 soldati dentro e intorno al Campidoglio, molto di più dell’Afghanistan e dell’Iraq messi insieme. “The Forever Wars”, sono tornate al punto di partenza.
Proprio come a un normale iracheno non è stato permesso di entrare nella Green Zone, a un normale americano non è permesso entrare nella Blue Zone.
E come la Green Zone irachena, quelli all’interno della Blue Zone sono visti da metà della popolazione come una forza di occupazione…”

Biden si trova ora a guidare un paese che si trova in uno stato profondamente instabile, devastato psicologicamente ed economicamente e diviso politicamente. Le sfide sia a livello di politica interna che di politica estera non mancheranno, vedremo se il nuovo presidente riuscirà a gestire la “pressione”.

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Fonti: Controinformazione

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