I carabinieri del comando provinciale di Napoli stamattina hanno eseguito una misura di custodia cautelare emessa dal gip del Tribunale di Napoli su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia in collaborazione con il Nucleo Investigativo di Castello di Cisterna, nei confronti di 51 soggetti ritenuti vicini al clan “Sautto-Ciccarelli”.
Gli arrestati, secondo gli investigatori, gestivano lo smercio nel Parco Verde di Caivano (noto anche come parco degli orchi, per la morte di due bimbi abusati) una delle piazze di spaccio più grandi d’Europa attiva 24 ore al giorno, 7 giorni su 7, con la diponibilità di ben 14 “punti vendita” in cui veniva smerciato lo stupefacente a “clienti” provenienti da tutta la regione.
Le zone interessate dal blitz sono state quelle del Comune di Caivano, nella provincia napoletana, quelle di Bergamo, Isernia, Imperia, Benevento, Cosenza, Forlì Cesena e Caserta.
Gli indiziati sono indagati a vario titolo per associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, detenzione ai fini di spaccio e reati aggravati dal metodo e dalle finalità mafiose.
Individuato e documentato anche il flusso di denaro che consentiva enormi guadagni ai sodali, infatti gli elementi ai vertici dei clan sono arrivati a superare i 130mila euro di guadagno mensili.
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La svolta nelle indagini è arrivata grazie a delle intercettazioni acquisite tramite una microspia piazzata nella ‘loggia’ di Dario Sautto – il boss che dettava legge nella zona – le quali hanno permesso di ricostruire il sistema della piazza di spaccio più grande d’Europa.
Prima della pax mafiosa che permise di far fiorire il mercato degli stupefacenti ci sono state delle tensioni tra le famiglie della zona – i Ciccarelli e i Sautto – le quali avrebbero potuto portare ad una guerra sanguinosa.
Come ad esempio il progetto del pentito Carlo Oliva, raccontato ai pm, che consisteva nel rimanere per oltre un mese appostato in una scuola media con un fucile di precisione aspettando che uscisse dal suo nascondiglio il boss rivale Antonio Ciccarelli.
A tendere la trappola a Ciccarelli, con Oliva, c’erano anche elementi mandati dai boss del vicino quartiere di Napoli di Secondigliano, i Leonardi, che in cambio di armi e killer chiedevano ai Sautto di uccidere vertici del gruppo della Vanella Grassi.
E poi, uno dei capi-piazza Massimo Gallo, è stato arrestato lo scorso agosto perché la sua organizzazione aveva violentemente picchiato il genero di un inquilino del parco Verde che si lamentava dei rumori che i pusher facevano tutti i giorni e ad ogni ora. Oltre al pestaggio diedero anche fuoco alle sue auto e poi pensarono di ucciderlo dando fuoco al suo appartamento spargendo benzina davanti alla porta.
Un altro pentito, Gennaro Mai – che si è consegnato alle autorità quando era ancora a piede libero – ha raccontato di aver preparato direttamente l’acido in una vasca da bagno dove sciogliere il corpo di Mario Russo, che era il nemico di Sautto. Ma la pace è stata trovata. L’accordo prevedeva che uno dei capo piazza, Massimo Gallo, estendesse la sua influenza nel comune di Marcianise.
Tratto da: Antimafiaduemila
2 thoughts on “Colpita una delle piazze di spaccio più grandi d’Europa, 51 arresti”
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