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All’inizio di agosto Apple aveva rivelato che la società avrebbe iniziato a controllare i messaggi e i contenuti di iCloud per cercare di porre un freno alla pornografia infantile; nella giornata di oggi la multinazionale statunitense ha dichiarato che i mezzi necessari per farlo tecnicamente sarebbero stati introdotti nel nuovo software per tutti i suoi dispositivi. Nonostante i buoni proprositi di Apple, l’iniziativa della multinazionale desta comunque molti interrogativi e motivi di riflessione. “Le violazioni dei diritti degli utenti da parte dei cosiddetti giganti Big Tech, che ora potranno direttamente controllare le informazioni e i dati contenuti nei dispositivi personali dei privati, comporteranno il rischio che i governi in futuro potranno monopolizzare questa funzione”, ha affermato giovedì l’ex membro dello staff della NSA statunitense Edward Snowden.
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“Dovremmo chiederci: Apple potrà dire di no al governo statunitense, al governo russo, al governo cinese, al governo tedesco, al governo francese, al governo britannico? Ovviamente no. Non se vogliono continuare a vendere i loro prodotti in quei paesi. È pericoloso”. “Una volta che Apple dimostra che è possibile per loro trovare qualche tipo di contenuto proibito all’interno di un dispositivo personale <…> in futuro sarà difficile stabilire quali tipologie di informazione andranno o meno reperite”, continua Snowden . “Ora stanno dicendo che cosa cercheranno, ma domani potrebbe essere qualcos’altro. Di fatto non sai cosa stanno cercando sul tuo dispositivo”. “Una volta che Apple abbatte la barriera tra i suoi server e il tuo telefono e inizia a scansionare e reperire informazioni, potrà cercare qualsiasi cosa” ha concluso.
Per ora, come ha affermato lo stesso Snowden, sembra che questa “nuova funzionalità” sarà disponibile solo negli Stati Uniti.
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Foto: © Artyom Geodakyan/TASS
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