Scuola Caffaro, primo giorno senza banchi

Scuola Caffaro, primo giorno senza banchi

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GENOVA – Succede anche questo in epoca Covid, cioè che la sucola sia iniziata senza che ci fossero tutti i banchi necessari, in numero e forma, a garantire il distanziamento sociale necessario. Ed ecco che alcuni bimbi, non tutti, si sono trovati in aule senza banchi, solo con le sedie “ma non riuscivamo a scrivere appoggiati sulle gambe quindi ci siamo seduti per terra” dice alla mamma una bimba appena uscita dalla prima della scuola secondaria Caffaro di via Certosa, nell’omonimo quartiere genovese.

“Non ti sedere per terra” la risposta della mamma infuriata, come altre sue “colleghe” mamme, “perché per iniziare così era meglio non iniziare proprio” è l’eco. “Abbiamo usato tutto il materiale a disposizione, quello che manca arriverà a breve, speriamo già la prossima settimana” spiegano Renzo Ballantini, dirigente scolastico del comprensivo di Certosa, e la vice preside, Roberta Silvestri, che provano a placare gli animi delle mamme.

“Per ora orario ridotto – spiegano – perché in certe scuole manca anche il trenta per cento del personale” per ritardi strutturali nelle nomine, ormai da vent’anni… Per chiudere: ad accogliere gli studenti della Caffaro una montagna di spazzatura puzzolente, tanto alta da impedire il passaggio sul marciapiede, accumulata nel week end sia dagli inquilini della zona (ma è questo il punto di raccolta) che dal mercato adiacente.

L’appello della scuola è che ci sia un po’ più di igiene, da parte degli organi preposti. 

Tratto da: Primocanale.it

Cronaca Italia