di Giuseppe Masala
La società di fintech tedesca Wirecard mercoledì 17 Giugno quotava 104,5 euro; oggi invece quota 2,6 euro. Ovviamente hanno fatto istanza di fallimento al Tribunale di Monaco di Baviera. Tutto questo a causa della scoperta di un ammanco da 2 mld di euro (che dovevano essere in un conto su una banca filippina ma non c’erano, tutto in puro stile Parmalat). Il fatto che non abbiano tentato una fusione con qualche altro loro colosso finanziario la dice lunga sulla situazione reale del sistema tedesco; semplicemente i soldi non ci sono.
Ma allora io continuo a domandarmi, ma dove cavolo sono i soldi di venti anni di bilancia commerciale in forte attivo? Ma dove sono i soldi del loro strabenedetto Saldo delle Partite Correnti stellare? Ma dove sono le migliaia di miliardi tedeschi in giro per il mondo che rileviamo da quel pazzesco Niip al 70% del Pil come indica Eurostat?
I dati indicano che i tedeschi sono pieni di soldi a tal punto che non sanno dove metterli eppure la realtà dei fatti indica che qualcosa non va.
Prego, obbligare la Bundesbank e gli altri Bundesqualcosa a tirar fuori i dati dei conti con l’estero depurati dai flussi della Bce e si faccia piena luce su che cosa hanno in pancia le banche e le altre entità finanziarie tedesche con la classificazione “assets level 3”.
A pensar male si fa peccato. Ma qui è arrivata l’ora di peccare fortemente.
Tratto da: L’Antidiplomatico
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