In una telefonata a quel leader definito “assassino” (Putin) il presidente degli Stati Uniti Joe Biden aveva palesato la disponibilità a organizzare un bilaterale tra i presidenti per stemperare le tensioni – peraltro create da USA e paesi vassalli di Washington – per giungere a una sorta di tregua armata.
Il Cremlino ha però deciso di declinare l’offerta statunitense. Per il momento non ci sarà nessun incontro tra i due presidenti. La Russia sempre moderata – nonostante la narrazione dominante la dipinga in tutt’altro modo – e incline al dialogo ha deciso questa volta di non accettare l’offerta.
Una scelta che conferma come la disponibilità al dialogo mostrata dagli USA sia del tutto fasulla. Washington con questa mossa punterebbe solo a raggiungere una sorta di tregua, per poi ripartire con ancora maggiore vigore contro Mosca.
La Russia ha quindi deciso al momento di andare avanti così mentre rinforza l’alleanza con la Cina.
Intanto la Turchia ha reso noto che gli USA non hanno più inviato le sue avi da guerra nel mar Nero. Ma per la Russia è ancora troppo presto per parlare di una distensione nella situazione in Ucraina, come evidenziato alla stampa dal portavoce del Cremlino Dmitry Peskov.
“Ora la situazione è molto tesa. Come sapete, ci sono molte unità militari sia della NATO che degli Stati Uniti, che sono state ridistribuite ai nostri confini come parte di varie esercitazioni direttamente dagli Stati Uniti insieme ad armamenti pesanti. Certamente, in questa situazione qualsiasi componente militare aggiuntivo porta a un’altra ondata di tensione”, ha detto Peskov ai giornalisti.
“Finora, certamente, è troppo presto per dire che la decisione di non inviare due navi porterà in qualche modo a una distensione”, ha precisato Peskov.
I cacciatorpedinieri missilistici statunitensi Roosevelt e Donald Cook avrebbero dovuto dirigersi verso il Mar Nero il 13-14 aprile. Tuttavia, i media hanno affermato che le navi non sono arrivate e probabilmente hanno annullato questi piani. Il ministro degli Esteri turco Mevlut Cavusoglu ha affermato che Ankara ha ricevuto solo una conferma verbale dagli Stati Uniti in merito.
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Nuove sanzioni
Intanto la Russia si prepara ad affrontare una nuova ondata di sanzioni pianificata dagli Stati Uniti. La Russia condanna questa volontà palesata dagli USA e risponderà in base al principio di reciprocità al fine di garantire al meglio i propri interessi, come annunciato da Peskov.
“Condanniamo qualsiasi perseguimento di sanzioni, le consideriamo illegali. In ogni caso, vale il principio di reciprocità in questa materia; reciprocità nel miglior modo possibile secondo i nostri interessi”, ha precisato il dirigente russo.
Ha definito una “fuga di notizie” le informazioni dei media statunitensi sulle nuove sanzioni contro Mosca, aggiungendo che “non c’è fumo senza arrosto”. “Per ora, non commenteremo i resoconti dei media. Aspetteremo l’annuncio ufficiale di qualsiasi decisione specifica da parte di Washington. Certamente non vorremmo agire sulla base della formula di Lenin ‘Un passo avanti, due passi indietro’ nelle nostre relazioni bilaterali”, ha spiegato Peskov.
In precedenza, Bloomberg aveva riferito che le nuove sanzioni anti-russe degli Stati Uniti potrebbero colpire diverse dozzine di persone fisiche e giuridiche, e includeranno anche restrizioni relative al debito sovrano della Russia. In particolare, può essere introdotto un divieto che vieta gli acquisti di titoli di debito da parte di istituzioni finanziarie statunitensi direttamente dalla Banca di Russia, dal Ministero delle Finanze e dal suo fondo sovrano.
Peskov ha affermato che le eventuali nuove sanzioni statunitensi contro la Russia non favoriscono affatto i preparativi per un incontro tra il presidente russo Vladimir Putin e il presidente degli Stati Uniti Joe Biden.
“Inutile dire che le eventuali sanzioni in discussione non promuoverebbero in alcun modo un simile incontro”, ha detto Peskov.
Un incontro bilaterale tra Putin e Biden difficilmente potrà essere organizzato nelle prossime settimane mentre la questione è ancora in fase di analisi, secondo Peskov.
“Naturalmente, non sarà possibile organizzare un incontro bilaterale così rapidamente. La questione è ancora in fase di analisi”, ha detto il portavoce della presidenza russa, rispondendo a una domanda.
Insomma, l’offerta di dialogo proveniente da Washington sembra più una mossa diversiva mentre gli USA affondano ancora il colpo contro la Russia.
Tratto da: Antidiplomatico
Fonte foto: Repubblica
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