di Luciano Lago
Anche se apparentemente le tensioni in Medio Oriente si sono attenuate, dopo la tregua ottenuta nel conflitto fra Israele e Palestina, continuano i tentativi della NATO di costruire una cintura di paesi ostili attorno alla Russia, dall’Ucraina alla Georgia ai Balcani. Questo il significato delle esercitazioni in grande stile che la NATO ha lanciato nell’Est Europa per dare un segnale a Mosca.
Tuttavia, due giorni prima, il presidente Putin aveva avvertito che il suo paese romperà i denti a chiunque voglia provocare la Russia e si riferiva in particolare a coloro che hanno affermato che la Siberia è troppo grande e troppo ricca di risorse per essere soltanto un territorio sfruttato dalla Russia.
Una sfida che si preannuncia per lo sfruttamento dell’Artico dove si stanno muovendo USA e Gran Bretagna per interferire nello spazio vitale della Russia e piantare loro basi per controllare la rotta artica.
Raccogliendo la sfida, il presidente russo ha dato ordine di potenziare le basi artiche della Russia inviando un altro stormo di aerei da guerra, sistemi missilistici avanzati e unità navali del comando nord. Il messaggio è chiaro: “non c’è trippa per i gatti” (della NATO), la Siberia è nostra e la difenderemo.
Putin ha avvisato che la Russia, nonostante il suo relativo modesto budget finanziario per la difesa, rispetto ad altri paesi, sta predisponendo nuove armi come nuovi sottomarini, nuovi aerei da guerra e veicoli non pilotati che non hanno analogo nel mondo, grazie allo sviluppo tecnologico e scientifico, all’attitudine diligente degli scienziati russi e alla ricerca che la Russia cura con i suoi ingegneri e tecnici.
Le forze di dissuasione nucleare russe sono le più moderne del mondo, ha detto Putin, e posso affermare con tutta sicurezza e con certezza, ad esempio che la Russia ha realizzato un nuovo armamento strategico avanzato, come il blocco missile Vanguard ipersonico, iper-continentale e di cui nessun altro paese dispone.
Queste dichiarazioni sono state fatte nel corso di una riunione telematica del comitato Vittoria, un organismo consultivo destinato alla formazione.
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La dirigenza russa è consapevole che la strategia dell’Occidente è quella di puntare a disgregare la Federazione Russa, promuovendo destabilizzazione interna e secessione, analogamente a quanto fatto con altri paesi.
Teniamo presente che ci sono vari paesi che sono stati disgregati da Washington, come ad esempio accaduto con la Jugoslavia, che è stata ridotta nella sua estensione per poter controllare l’area dei Balcani dove poi si è installata la NATO.
“I tentativi dell’Occidente di disgregare la Russia saranno respinti con fermezza poichè siamo un paese forte”, ha detto Putin.
Gli sforzi della campagna antirussa dell’Occidente sono diretti a frammentare la Russia e sono mirati nella strategia di indebolire la Russia per ridurne il suo peso politico che oggi è in forte aumento, ha detto sostanzialmente Putin.
Gli osservatori notano che il tono di Putin è divenuto molto deciso e determinato e traspare da queste dichiarazioni che la Russia non si farà intimidire ma che, grazie alle sue accresciute forze e all’alleanza con la Cina, è in grado di opporsi ai tentativi occidentali di intromissione nella sua sfera di interesse e bloccare i tentativi di Washington di influenzare gli eventi mondiali.
Lo ha dimostrato nel Medio Oriente dove Mosca sta fornendo il sostegno decisivo alla Siria, all’Iran ed all’asse dell Resistenza che, in Palestina, ha dimostrato di essere una spina nel fianco nel disegno egemonico di Israele e degli USA. La fornitura dei missili anticarro Kornet, di fabbricazione russa, ai combattenti palestinesi ha fatto infuriare Netanyahu ma qualcuno gli ha ricordato le numerose forniture di armi sofisticate fatte da Israele ai terroristi in Siria con cui questi hanno attaccato anche le pattuglie russe.
Lo scenario che si prospetta in Medio Oriente, fra la Siria, l’Iraq e l’Iran, non è affatto tranquillo ed i piani dell’amministrazione Biden dovranno tenere conto della presenza della Russia che si opporrà decisamente a qualsiasi tentativo di defenestrare Bashar al-Assad dal potere e di attaccare l’Iran, alleato divenuto strategico della Russia e della Cina.
Tratto da: Controinformazione.info
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