Nella serata di ieri, il ministero degli Esteri russo ha espresso la sua “delusione” per la decisione dell’Unione Europea di imporre nuove sanzioni contro i cittadini russi. Mosca ritiene che queste restrizioni “illegali” e “unilaterali” vengano applicate “con un pretesto artificiale”.
Secondo il ministero degli Esteri russo, il comportamento europeo fatto di sanzioni e pressioni sui rapporti con Mosca “ha mostrato un completo fallimento negli ultimi anni”, ma l’Ue, “obbedendo alla disciplina di blocco e agli stereotipi anti-russi”, continua “a premere il pulsante delle sanzioni, che non funziona”.
Allo stesso tempo, le ultime restrizioni vengono applicate “nel contesto di un aumento senza precedenti del background informativo anti-russo” a Bruxelles. Ad esempio, il ministero russo cita la recente visita a Mosca del capo della diplomazia europea, Josep Borrell, che è stata bollata come “inefficace” e “umiliante” dai media occidentali e ha scatenato una “ondata di appelli” per inasprire le sanzioni contro la Russia per “vendicarsi” e “compensare i costi di immagine presumibilmente sostenuti dalla diplomazia europea”.
Il ministero degli Esteri russo ritiene che “la stella che guida le azioni degli oppositori per migliorare i rapporti con la Russia continui ad essere la situazione politica, e non, come affermano con enfasi, l’impegno a tutelare i diritti umani e le libertà fondamentali”.
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Il ministero degli Esteri russo si è inoltre rammaricato che le nuove sanzioni dell’UE, come le precedenti restrizioni, andranno a colpire in primis i cittadini russi. “I tentativi di Bruxelles di posizionare questi strumenti illegittimi come di un certo carattere ‘orizzontale’ e ‘globale’ mostrano facilmente la loro essenza anti-russa come mezzo per attuare la politica di ‘contenimento’ del nostro Paese”.
“Ci rammarichiamo che strumenti illegittimi come ultimatum, pressioni e sanzioni facciano parte dell’arsenale di politica estera dell’UE”, ha affermato il ministero.
“Pur aspirando ad essere un polo indipendente sulla scena mondiale, l’UE sembra aver completamente dimenticato che ciò può essere fatto solo sulla base di un atteggiamento rispettoso nei confronti dei suoi partner, del principio di non interferenza negli affari interni e del rigoroso rispetto con il diritto internazionale”, ha ricordato la diplomazia russa.
Sulle richieste “inaccettabili” di liberare Navalny
Il ministero russo ha inoltre considerato “categoricamente inaccettabili” le “richieste illegali e assurde” dei paesi occidentali di liberare l’oppositore russo Alexei Navalny, condannato “per crimini economici da un tribunale russo sul territorio della Russia in conformità con la legge” in vigore in Russia.
“Nella pratica internazionale questa si chiama interferenza negli affari interni di uno Stato sovrano. Tuttavia, è ovvio che l’UE non vuole seguire l’etica delle relazioni interstatali, ma piuttosto, sfruttando il mito della propria infallibilità nel campo dei diritti umani, promuove il suo concetto di ‘ordine mondiale basato su regole'”, ha affermato il ministero degli Esteri, ricordando “le immagini della brutalità della polizia nelle strade di diverse città europee e il continuo attacco alla libertà dei media e comunicazione e ambito di utilizzo della lingua russa”.
Tratto da: L’Antidiplomatico