Ben 450.000 sterline. Questa sarebbe la cifra stanziata dal governo del Regno Unito e donata a “Transparencia Venezuela” – un ramo locale dell’organizzazione non governativa internazionale Transparency International – per costituire una coalizione contro il governo venezuelano di Nicolás Maduro.
A rivelarlo è Declassified.
il Foreign Office del Regno Unito ha dichiarato di aver assegnato 250.000 sterline nel 2019 per istituire la “Coalición Anticorrupción”, che descrive come “una coalizione anti-corruzione della società civile e attori dei media liberi, per aiutarli ad affrontare la corruzione e criminalità organizzata in Venezuela”.
Il Ministero degli Esteri ha erogato ulteriori 200.000 sterline a Transparencia Venezuela per il periodo da marzo a dicembre 2020 “per rafforzare la sostenibilità della coalizione”.
La coalizione è in realtà composta da alcuni degli attori politici più ferocemente anti Maduro del paese sudamericano. D’altronde i governi di Regno Unito e Stati Uniti riconoscono la figura del golpista Juan Guaidó come “presidente ad interim” del Venezuela e hanno apertamente e ostinatamente cercato di rovesciare Maduro.
La coalizione, il cui unico finanziatore esterno sembra essere il governo britannico, comprende già 781 organizzazioni e promuove 243 “iniziative”. Transparencia Venezuela definisce il nuovo gruppo un “movimento di cittadini” che spera di realizzare una “vera trasformazione” e un “nuovo Venezuela”.
Transparencia Venezuela ha affermato a Declassified che “presentano rapporti sui progressi e sulla gestione dei progetti ogni tre mesi” all’ambasciata britannica in quel di Caracas, capitale del Venezuela.
I fondi sono stati assegnati dal Fondo britannico per i conflitti, la stabilità e la sicurezza (CSSF) da 1,26 miliardi di sterline, che, secondo il governo, “lavora per costruire la pace e la stabilità nei paesi a rischio di instabilità”.
Il governo di Londra in precedenza aveva rifiutato di rivelare chi stesse finanziando in Venezuela. Il Dipartimento britannico per lo sviluppo internazionale (DFID) ha affermato di “nascondere i dettagli di quelle organizzazioni che stiamo sostenendo all’interno del Venezuela” per motivi di salute e sicurezza.
A questo punto è bene soffermasi ad analizzare Transparencia Venezuela.
L’organizzazione afferma di essere un attore “apartitico” in Venezuela, sebbene la sua co-fondatrice e direttrice, Mercedes de Freitas, abbia stabilito e gestito una serie di istituzioni finanziate dagli Stati Uniti nel paese.
Un punto comune in tutti i paesi del mondo colpiti dalla destabilizzazione. La presenza di ONG statunitensi che agiscono sul territorio per conto e su indicazione del governo di Washington. Con buona pace della definizione di Organizzazioni Non Governative.
La direttrice di Transparencia Venezuela ha guidato la Fundación Momento de la Gente (People’s Moment Foundation), un’organizzazione di monitoraggio legale con sede a Caracas che ha ricevuto finanziamenti significativi dalla NED e dal National Democratic Institute (NDI), un’altra fondazione di “promozione della democrazia” finanziata dal Governo degli Stati Uniti.
Secondo i documenti diffusi da WikiLeaks, l’NDI ha finanziato gruppi di opposizione venezuelani sin dai primi anni della presidenza di Chavez.
I documenti ottenuti in base al Freedom of Information Act degli Stati Uniti mostrano che, nell’aprile 2002, De Freitas ha inviato un’e-mail al NED per dimostrare il sostegno al fallito tentativo di colpo di stato contro Chávez.
De Freitas ha anche lavorato come coordinatrice di Queremos Elegir (We Want to Choose), un’organizzazione della società civile che ha ricevuto finanziamenti dagli Stati Uniti e faceva parte del movimento contro Chávez durante i primi anni 2000.
Dal 2010, De Freitas è anche vicepresidente della Fundación Tierra Viva (Living Earth Foundation), che promuove “la conservazione delle risorse naturali” ma i cui mecenati finanziari includono le compagnie petrolifere Chevron, Total Oil & Gas, Shell Venezuela.
Gli audit finanziari di Transparencia Venezuela, pubblicati ogni anno dal 2005 (ad eccezione del 2019 e del 2020), mostrano che l’ambasciata britannica a Caracas è stata tra i suoi principali finanziatori.
L’organizzazione ombrello Transparency International, che ha sede a Berlino e ha un reddito operativo di £ 25,7 milioni, è stata finanziata dai governi degli Stati Uniti e del Regno Unito, tra gli altri, sin dalla sua fondazione nel 1993.
Il più grande donatore di Transparency International in termini di fondazioni private è il gigante minerario anglo-australiano BHP (ex BHP Billiton), che ha donato al gruppo 1,9 milioni di euro nel 2019. Tra gli altri donatori troviamo Shell ed Exxon Mobil, da tempo impegnata in battaglie legali contro il governo bolivariano.
Uno dei quattro membri di Transparencia Venezuela, CEDICE, è un think-tank che “crede che l’apertura del petrolio agli investimenti privati” in Venezuela “sia un passo nella giusta direzione”. Con il supporto di Atlas Network, un think tank libertario statunitense che sostiene i movimenti politici di destra in tutta l’America Latina, CEDICE ha finanziato il progetto di ricerca “Citizen Oil” volto ad esplorare i vantaggi della privatizzazione del petrolio, che è stato successivamente incluso nel piano economico di Guaidó per il Venezuela.
Transparencia Venezuela ha affermato a Declassified che non chiede la rimozione di Maduro. “La coalizione chiede trasparenza nella gestione, con responsabilità, partecipazione dei cittadini e un sistema giudiziario che metta fine all’impunità”, ha detto il suo portavoce. Hanno aggiunto che il governo del Regno Unito finanzia la coalizione perché anti-corruzione, non anti-governo.
Peccato che il Regno Unito non finanzi e organizzi coalizioni anticorruzione nei paesi alleati come i regimi del Golfo, dove la corruzione è routine, segnala Daily Maverick.
Il ruolo dell’ambasciatore britannico a Caracas
L’attuale ambasciatore del Regno Unito a Caracas, Andrew Soper, ha servito come Primo Segretario a Washington DC dal 1995 al 1999 ed è stato denunciato come un informatore statunitense “strettamente protetto” in un cablogramma diplomatico statunitense del gennaio 2010 mentre era ambasciatore britannico in Mozambico.
Mentre la coalizione veniva costruita nell’ottobre 2019, Soper ha ribadito che “Guaidó ha l’amicizia e il sostegno del Regno Unito”.
Il Foreign Office non ha risposto alla domanda di Declassified sullo stato delle attuali relazioni di Soper con l’ambasciata nordamericana a Caracas.
Il Regno Unito non poteva usare meglio questi fondi?
Il Regno Unito ha ‘armato’ e finanziato questa fantomatica coalizione anticorruzione. Stanziato una cifra ragguardevole. A questo ci chiediamo: Londra non avrebbe potuto utilizzare meglio questi fondi? Magari in questo periodo segnato dalla pandemia non avrebbe potuto impiegare questi fondi per rafforzare l’NHS (sistema sanitario britannico). Il sistema sanitario britannico tutta la sua inadeguatezza dopo che per decenni è stato smantellato, devastato e privatizzato in ossequio alle ottuse ricette economiche neoliberiste. Implementate senza soluzione di continuità dai governi della Thatcher fino a Boris Johnson passando per il laburista Tony Blair.
Forse invece di organizzare improbabili coalizioni anti-Maduro il governo di Londra avrebbe fatto meglio a decidere di studiare il modello venezuelano. Forse avrebbe scoperto che finanche un paese sottoposto a un duro blocco economico e reduce da anni difficili segnati dal calo dei proventi derivanti dalla vendita del petrolio può non tagliare le politiche sociali. Ma bensì aumentare gli investimenti in questo campo.
Tuttavia non sarebbe servito a nulla. I governanti occidentali sapevano e sanno bene che esiste un’alternativa ai tagli e all’austerità neoliberista. Si tratta di una scelta deliberata. E questo è ancora più grave per le sofferenza imposte alle fasce più deboli della popolazione.
Tratto da: L’Antidiplomatico
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