Esperti dell’aeronautica russa pubblicano un piano per neutralizzare le forze NATO in un eventuale attacco al paese

Esperti dell’aeronautica russa pubblicano un piano per neutralizzare le forze NATO in un eventuale attacco al paese

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Dopo che gli scienziati dell’Università di Princeton hanno sviluppato, diversi mesi fa, un programma per simulare al computer quelli che potrebbero essere i risultati di un conflitto armato nucleare tra Stati Uniti e Russia (GUARDA QUA IL VIDEO). Anche dei professori Russi hanno fatto delle analisi relative ad un possibile scontro militare diretto. Già solo il fatto che importanti accademici di entrambi gli “schieramenti” impieghino mezzi e risorse per fare analisi del genere dovrebbe farci riflettere, soprattutto dovrebbe stimolare un serio dibattito pubblico e politico sulla effettiva possibilità che tale scontro possa avvenire. Una guerra che, qualora dovesse iniziare, potrebbe rapidamente sfociare in un conflitto nucleare che porterebbe alla nostra stessa estinzione.

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Vediamo in linea generale l’analisi degli accademici russi

Una guerra tra l’occidente e Mosca potrebbe iniziare a terra, ma sarebbe risolta nell’aria. Questo è il verdetto di due importanti strateghi militari russi, pubblicato in una nuova analisi di come potrebbe svolgersi un presunto conflitto. Scrivendo in una nuova edizione dell’Air and Space Forces Journal, due professori associati dell’accademia russa di addestramento piloti Vladilen Stuchinsky e Mikhail Korolkov affermano che in caso di attacco al paese da parte delle forze Nato per interrompere il bombardamento e frustrare le operazioni a terra la Russia dovrebbe lanciare un colossale contrattacco o meglio un attacco preventivo per spazzare via alla radice i mezzi del nemico. Ciò potrebbe essere ottenuto, sostengono, con l’uso combinato di droni, missili, guerra cibernetica e nuove armi, distruggendo così l’equipaggiamento occidentale prima ancora che possa entrare in azione. L’analisi cita i timori sul potenziale bombardamento di obiettivi militari russi chiave dopo che gli Stati Uniti si sono ritirati unilateralmente dal Trattato sulle forze nucleari a raggio intermedio (INF) dell’era della Guerra Fredda nel 2019. Tale accordo aveva vietato sia a Washington che a Mosca di stazionare a corto e medio raggio, missili nei territori europei.

I funzionari dell’ex presidente Donald Trump hanno affermato che la Russia aveva schierato “più battaglioni” di missili da crociera in tutto il paese in violazione del patto, “con la capacità di colpire obiettivi europei critici”. Mosca nega l’accusa, dicendo che la portata dei suoi missili li pone al di fuori dell’ambito del trattato e che gli Stati Uniti vogliono semplicemente rafforzare le proprie capacità nella regione ai confini con la Russia. Tuttavia, si ritiene che la prospettiva di una guerra nucleare sia diminuita dopo che è stato implementato un accordo dell’ultimo minuto per salvare il nuovo patto nucleare START. Il nuovo presidente degli Stati Uniti Joe Biden e il suo omologo russo Vladimir Putin hanno annunciato la scorsa settimana che l’accordo, che limita gli arsenali di armi atomiche, sarebbe stato esteso per altri cinque anni.

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Fonte foto: RT

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