L’interruzione dell’oleodotto Kirkuk-Ceyhan fa salire il prezzo del petrolio

L’interruzione dell’oleodotto Kirkuk-Ceyhan fa salire il prezzo del petrolio

Spread the love
Tempo di lettura: 2 min

Di Francesca Gerosa

L’oleodotto trasporta più di 450.000 barili dal nord dell’Iraq, il secondo produttore dell’Opec, al porto mediterraneo di Ceyhan in Turchia

L’interruzione dell’oleodotto Kirkuk-Ceyhan, a causa di un’esplosione, fa salire il prezzo del petrolio. Il Wti sale dello 0,93% a 85,62 dollari il barile, dopo aver raggiunto ieri il livello più alto dal 2014 (87,08 dollari al barile, il top dal 9 ottobre 2014) per i problemi geopolitici negli Emirati Arabi Uniti e in Russia e il Brent dello 0,78% a 88,19 dollari al barile, dopo aver raggiunto quota 89,05 dollari al barile, il massimo dal 13 ottobre 2014.

L’operatore dell’oleodotto statale della Turchia, Botas, ha annunciato di aver spento un incendio a seguito di un’esplosione vicino alla provincia sud-orientale di Kahramanmaras nel paese che ha interrotto il flusso di petrolio all’oleodotto, aggiungendo che l’oleodotto sarà rimesso in funzione il più presto possibile, una volta prese le misure necessarie. La causa dell’esplosione non è nota.

Questo oleodotto trasporta più di 450.000 barili dal nord dell’Iraq, il secondo produttore dell’Organizzazione dei paesi esportatori di petrolio (Opec), al porto mediterraneo di Ceyhan in Turchia. Le forniture sono a rischio proprio mentre gli esperti del settore prevedono una modesta fornitura di petrolio nel 2022 e il ritorno del greggio a 100 dollari al barile. “L’Opec+ non riesce a raggiungere le proprie quote di produzione e se le tensioni geopolitiche continuano a riscaldarsi, il Brent potrebbe non aver bisogno di molta spinta per arrivare a 100 dollari al barile”, ha detto l’analista di Oanda, Edward Moya. Anche l’ultimo rapporto dell’Opec offre poche speranze di un’inversione di tendenza, con il gruppo fiducioso che la crescita della domanda rimarrà forte quest’anno. Il cartello vede la domanda raggiungere i 100 milioni di barili al giorno nel terzo trimestre, superando i livelli pre-pandemici di quest’anno. Questo nonostante i venti contrari creati dalla variante Omicron del coronavirus e l’aumento dei tassi d’interesse.

Tratto da: Milano finanza

Copasir, energia: rischi blackout in Italia

Cronaca Economia Mondo