Un traffico enorme con milioni di bambini e bambine: dai neonati ai tredicenni, l’età preferita dai pedofili in tutto il mondo
Di Luca Grossi
Tratto da: Antimafiaduemila
Occhi vitrei che fissano il vuoto. Una ferita che non si rimarginerà mai. Il dolore impresso su un video che poi verrà venduto all’infinito.
Dove si trova questo inferno?
In Europa, dove più sono piccoli i bambini, più alti sono i compensi.
Prova di questo è una recente operazione sotto copertura “Black Room” svolta dalla Procura di Napoli: dopo essersi introdotti nei canali di condivisione del ‘gruppo’ gli investigatori si sono finti utenti interessati a comprare materiale pedopornografico. Il prezzo variava a seconda dell’età. Anche se l’operazione ha avuto successo e sono stati arrestati ventisei soggetti questa piaga si sta diffondendo sempre di più.
Don Fortunato Di Noto, fondatore dell’associazione Meter, ha riportato:
“l’Unione Europea è l’hub mondiale della pedofilia. Il 62% di tutti i contenuti pedopornografici è ospitato nell’UE, rendendo il nostro continente una eldorado per i pedofili di tutto il mondo“.
Dal lockdown di due anni fa l’incremento del traffico pedopornografico di ogni tipo è aumentato esponenzialmente. Su piattaforme come Telegram sono innumerevoli i gruppi in cui si invita ad inviare foto sessualmente esplicite (o che vengono perversamente sessualizzate), gruppi aberranti e sconvolgenti già dai nomi.
“Tra le vittime di estorsioni a sfondo sessuale si registrano sempre più minorenni che, agganciati su video chat da profili social di giovani avvenenti, vengono poi ricattati per evitare che immagini ‘particolari’ finiscano sui social e ai loro contatti – scrive la Polizia di Stato – un incubo conosciuto come sextortion, che si sta diffondendo rapidamente anche tra gli adolescenti”.
Complice è soprattutto la stessa società occidentale nella quale viviamo, spinta sempre più verso un progressismo cieco in cui le libertà individuali vengono messe sullo stesso piano degli abusi.
La cronaca di queste settimane è segnata anche da notizie di stupri e torture finiti sui social, estorsioni a minorenni, stupri pedofili da parte di familiari. La parte agghiacciante e che tra questi familiari ci sono anche le mamme.
Se così si possono ancora definire.
Milioni di bambini coinvolti. Materiale del passato e di recente produzione. Il 17 novembre 2019 scorso sono stati denunciati 22.542 video pedopornografici (bambini in tenerissima età, tutti di sesso maschile, che corrisponderebbero a decine di migliaia di minori) scoperti su un gruppo Telegram. Sono 2652 i video e le foto che “corrisponderebbero a centinaia di donne ‘mamme’ che abusano dei loro figli”. Le pagine segnalate agli inquirenti erano “strutturate in diverse cartelle nominate: pedomam, familypedo, mamborn, ed altro”, inquietante sottolinea l’associazione che “in diversi video alcune ‘mamme’ erano identificabili (vivo visu) durante gli abusi sessuali sui bambini. Meter “ha denunciato più di 100.000 video pedopornografici partendo da un rinomato social che divulgava, in tutto il mondo, una inquantificabile mole di video e foto, oltre che di iscritti, tra i 1.300 utenti”.
Sempre nel 2019, i carabinieri del nucleo investigativo del comando provinciale di Siena, nell’ambito dell’inchiesta “Delirio”, avevano fatto emergere uno scenario fatto di torture, amputazioni e pornografia, nei confronti di bambini.
Certamente orrori di questo tipo non avvengono solo in Italia. In Inghilterra un cittadino americano di 24 anni era stato arrestato dalla National Crime Agency nel maggio 2020, dopo aver abusato sessualmente di quattro bambini (tutti di età inferiore a dieci anni) tra cui un neonato. L’uomo, stava addirittura cercando lavoro in strutture dove poteva avere diretto contatto con i bambini, per esempio ospedali e asili nido.
Un altro caso si era registrato a maggio del 2021: questa volta le vittime sono state in tutto cinque mila bambini. Sempre la National Crime Agency aveva definito il pedofilo come uno dei predatori online più pericolosi su cui abbia mai indagato. Il modus operandi era di fingersi una ragazza adolescente – usando prevalentemente Facebook ha aperto anche più di un profilo – al fine di avvicinare le vittime e poi tramite il ricatto costringerle ad abusare di fratelli o amici e ad inviargli il filmato.
E in alcune occasioni il pedofilo inglese ha poi distribuito le immagini agli amici delle vittime.
Inoltre i bambini erano terrorizzati a tal punto che alcuni di loro avrebbero tentato il suicidio.
E poi ancora, sempre in Inghilterra era stato arrestato il 19 dicembre 2018 un pedofilo seriale che avrebbe compiuto 158 reati sessuali online a danno di moltissimi bambini (alcuni dei quali di otto mesi), arrivando a possedere 65 mila immagini di abusi.
Le violenze si consumano anche in altri ambiti sociali, come quelli tra fidanzati. Repubblica, il 4 settembre, aveva riportato il caso di una ragazza stuprata a 14 anni: il fidanzato aveva poi postato le torture sui social.
Da qualche anno Meter ha individuato un nuovo fenomeno, quello della cosiddetta infantofilia, ossia l’abuso e lo stupro di bambini tra 0 e 2 anni. Spesso protagonisti dell’abuso sono coloro i quali dovrebbero accudire i bambini e spesso sono i familiari più prossimi, anche i genitori.
Anche qui i numeri parlano, con l’avvertenza che dietro ogni numero c’è un bambino che soffre: a guardare le foto, sono esplose quelle della fascia 8/12 anni, da 819.576 a 2.935.952; crollano quelle 3/7 (da 2.937.010 a 538.845) e scendono quelle della fascia 0/2, da 8.144 a 3.077.
Per quanto riguarda i video, si dimezza la fascia 0/2 (da 3.562 a 1.130, come la fascia 3/7 (da 1.506.042 a 424.523) e sale la fascia 8/12 (da 533.928 a 603.455).
Anche il mondo dello spettacolo non è esente da questo fenomeno.
Elijah Wood, lo si ricorda soprattutto nei panni di Frodo ne Il Signore degli anelli, in un’intervista pubblicata Vanity Fair ha raccontato le “ombre di Hollywood”. Gli “abusi sessuali sui bambini” sarebbero “routine”, con la presenza di “ricchi e potenti personaggi” che si approfittano di giovani attori, rimanendo poi impuniti.
Non poteva mancare a questo triste elenco anche la Chiesa Cattolica: un rapporto ha rivelato abusi sessuali da parte di funzionari della chiesa oltralpe. Un documento che rivela come dal 1950 sono stati registrati tra i 2.900 e 3.200 preti o altri membri della chiesa pedofili i quali avrebbero abusato sessualmente in modo sistematico di oltre 200.000 minori, la stragrande maggioranza dei quali era di sesso maschile. Ovviamente non è il solo caso. Molte altre volte sono venuti a galla nomi di preti, cardinali, vescovi e recentemente anche quello di Papa Ratzinger accusato di aver coperto quattro sacerdoti pedofili quand’era arcivescovo a Monaco tra il 1977 e il 1982.
Ci sarebbe molto altro da scrivere, da documentare, da denunciare. Ma i fatti parlano da soli.
E la cosa ancor più orribile e che c’è chi ancora su questi orrori tollera il silenzio. Un silenzio che giustifica.
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Rielaborazione grafica by Paolo Bassani
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