È partito tutto da un video che la madre ha trovato nel telefono sequestrato alla figlia dopo l’ennesima notte fuori casa senza spiegazioni. E da lì l’orrore: la ragazzina inquadrata mentre fa sesso con un gruppo di uomini, molto più grandi di lei.
La accuse: sesso con minorenni e cessione di cocaina
Così è scattata la raffica di arresti e misure cautelari nella Bologna ‘bene’ per un giro di festini a luci rosse ai quali, oltre alla massiccia presenza di cocaina, si aggiunge la partecipazione di almeno due ragazze minorenni e di altre maggiorenni. Le accuse, a vario titolo, sono di atti sessuali con minorenne, cessione di stupefacenti a minori, induzione sfruttamento della prostituzione minorile.
“Ribadiamo l’importanza dei controlli familiari nei confronti dei figli, talvolta disorientati dalle lusinghe” ha detto ai cronisti il colonnello Pierluigi Solazzo che dirige il comando provinciale dei Carabinieri di Bologna.
I Carabinieri di Bologna Centro nella giornata di ieri hanno passato al setaccio, fino a sera, le abitazioni degli indagati e hanno notificato la fine dell’indagine, o meglio già le ordinanze di custodia cautelare disposte dal Gip Letizio Magliaro. Otto indagati in tutto, dei quali uno in custodia cautelare in carcere, due agli arresti domiciliari e quattro con presentazione obbligatoria alla polizia giudiziaria. Con l’ausilio delle unità cinofile hanno perquisito anche due locali del centro storico, menzionati nelle conversazioni intercettate, come possibili luoghi di spaccio, con esito negativo.
“Un’attività impegnativa e delicatissima da condurre con grande attenzione – ha dichiarato Marco Fragassi, comandante della stazione Bologna centro – abbiamo avuto collaborazione dalla famiglia e siamo arrivati ai risultati”.
Dall’ex candidato politico all’imprenditore, nomi noti coinvolti nell’indagine
Secondo le carte dell’indagine -coordinata dal pm Stefano Dambruoso- lo scenario dei festini a luci rosse è quello di una villa fuori Bologna (nel comune di Pianoro) di un noto imprenditore edile 48enne – Davide Bacci – unico ora in carcere, dove da almeno ottobre 2019 a febbraio di quest’anno si sarebbero tenuti incontri riservati a base di sesso e cocaina, con la partecipazioni delle ragazzine, non ancora maggiorenni.
Altra figura di spicco nell’inchiesta, ora ai domiciliari, è quella di Luca Cavazza, uno dei capi ultras della curva della Virtus pallacanestro con vari tentativi alle spalle di farsi eleggere nella politica locale, nelle fila del centrodestra, e in corsa anche alle ultime regionali per la Lega.
Ma nell’indagine figurano a vario titolo anche altri nomi della ‘Bologna bene’, tra cui anche un avvocato e il socio di un noto ristorante del centro. Nelle prossime ore sono attesi nuovi sviluppi.
La ‘villa Inferno’ a Pianoro, il sindaco: “Ai colpevoli sanzioni esemplari”
Secondo le carte dell’indagine, gli indagati era soliti nominare la villetta a Villaggio Baldiserra, zona residenziale di pregio a Pianoro dove avvenivano i sex party a base di cocaina’. La villetta è di proprietà di Bacci, noto imprenditore nel settore delle costruzioni. Interpellata dal Bolognatoday la sindaca Franca Filippini dichiara: “Abbiamo appreso del caso dalla stampa questa mattina. Spero che ai colpevoli vengano date pene esemplari, soprattutto perché sono stati coinvolti dei minori. E’ una cosa indicibile. La giustizia farà sicuramente il suo corso”.
L’attività è stata convenzionalmente denominata “Villa Inferno”, nome con cui gli indagati si riferivano alla villa di Pianoro all’interno della quale erano spesso organizzati gli incontri a sfondo sessuale con la minorenne e altre ragazze, con il contestuale consumo di sostanze stupefacenti.
Tratto da: Bolognatoday
WONDERFUL Post.thanks for share..more wait .. …