La follia dell’Occidente si sta spingendo oltre il limite immaginabile

La follia dell’Occidente si sta spingendo oltre il limite immaginabile

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Tempo di lettura: 2 min

Di Renato Russo

L’apparato bellico del blocco atlantista sta mettendo parecchia pressione sui media e sui suoi influencer, questi ultimi veri e propri piromani a cui è stato permesso di andare a giocare in una polveriera. La follia psicopatica dell’Occidente si sta spingendo oltre il limite immaginabile. La Siria doveva servire da lezione, avrebbe potuto determinare non dico un cambio di passo, che sarebbe una pretesa eccessiva quando si ha a che fare con degli assassini col coltello tra i denti, ma almeno una battuta d’arresto. E invece no, stavolta la macchina della morte a stelle e strisce, con la NATO e tutto il mercenariato UE, ha deciso di spalancare le porte dell’inferno cercando lo scontro diretto con la Russia. Le guerre per procura non gli sono bastate, i conflitti permanenti che hanno creato e il sangue sparso in Siria e in Donbass non hanno fermato la smania di dominio globale di questi criminali dell’umanità.
Stavolta hanno fatto il passo più lungo della gamba. Delle due l’una: o sanno bene a cosa vanno incontro e hanno deciso di giocarsi tutta la posta come disperati che non hanno più nulla da perdere, visto che ormai è fin troppo evidente che il loro consenso è finito da un pezzo (evidenza che sfugge sempre ai soliti poveretti che credono di vivere dentro a un film in cui ci sono i buoni e i cattivi, con l’aggravante che non sono neanche capaci di distinguere gli uni dagli altri), o davvero la loro follia e la loro convinzione di superiorità gli hanno fatto perdere perfino il senso strategico delle azioni.

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Sul fronte mediatico, perché di vero e proprio fronte di guerra si tratta, è in atto il consolidamento definitivo di un sentimento russofobico da inculcare nell’opinione pubblica. È un lavoro tutto basato sulla percezione, azzerando ogni possibile processo comunicativo razionale. Eppure gli elementi ci sono tutti per muoversi su un campo logico e razionale, basterebbe analizzare gli eventi, ma non sono presi in considerazione. La Russia è una minaccia, dicono, e come tale dev’essere percepita. Per osservare e analizzare le cose bisogna uscire dal campo percettivo e muoversi su quello razionale della mente. Quella dei media è la stessa tecnica utilizzata per la narrazione pandemica e per le guerre imperialiste degli anni precedenti, ogni minimo dettaglio è stato pensato per agire sull’aspetto emotivo-percettivo delle persone senza lasciare un solo margine di discussione, di analisi, di esercizio della ragione.
La percezione genera il comportamento, se percepisco un costante pericolo e mi viene messo sotto gli occhi un determinato “nemico” mi comporterò di conseguenza. Del resto la “pandemia” cos’è se non una guerra combattuta in primis sul piano psicologico e sociale?
Tuttavia mi preme osservare un aspetto molto importante: stanno accelerando così tanto e stanno giocando a tutto campo perché, come accennavo prima, hanno perso il consenso granitico che avevano fino a pochi anni fa. Hanno perso ogni credibilità.
Gramsci sosteneva che l’egemonia culturale di un potere si basa sul dominio e sul consenso, esauritosi quest’ultimo rimane solo il dominio, mantenuto tramite l’uso della forza. Quanto ancora credono di poter stare in piedi solo col dominio? Ma soprattutto, quanto durerà la pazienza di Putin?

Fonte: Giorgio Bianchi

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