Uno studio dell’Istituto dei tumori di Milano e dell’università di Siena, che ha come primo firmatario il direttore scientifico Giovanni Apolone, pubblicato sulla rivista Tumori Journal, ha rivelato che il virus SarsCov2 circolava in Italia già a settembre 2019.
Per lo studio sono stati analizzati i campioni di 959 persone, tutte asintomatiche, partecipati agli screening per il tumore al polmone tra settembre 2019 e marzo 2020, l’11,6% (111 su 959) di queste persone aveva gli anticorpi al coronavirus, di cui il 14% già a settembre, il 30% nella seconda settimana di febbraio 2020, e il maggior numero (53,2%) in Lombardia.
Insomma, il Covid-19 era presente in Italia molto tempo prima rispetto al primo caso segnalato in Cina a Wuhan a gennaio 2020.
Non è un problema dell’origine del virus in sé, che sia la Cina o un altro paese, è l’uso strumentale e politico che si è fatto sulla sua origine la questione.
Tra l’altro come spiegò molto bene il portavoce della diplomazia cinese Geng Shuang, in una memoriabile risposta alle accuse dei vari Trump e Salvini, ricordò: “Nel 2009 l’influenza H1N1 dagli Usa si diffuse in decine di paesi causando 200 mila morti. Qualcuno ha chiesto agli Stati Uniti di pagare per questo?”
Media e governi occidentali hanno formulato ogni accusa contro la Cina, dalla negligenza, al ritardo nella comunicazioni delle informazioni all’organizzazione mondiale della Sanità, fino a quella più ridicola, fuori da ogni fondamento scientifico: la creazione del virus in un laboratorio a Wuhan.
Accusare la Cina è diventato una maniera strumentale per i governi occidentali per nascondere l’incapacità dei propri sistemi sanitari di affrontare la pandemia che con le loro politiche di tagli e privatizzazione del sistema sanitario hanno causato una catastrofe con morti per e in seguito al Covid e ingenti danni per l’economia in seguito ai lockdown.
Pechino, al contrario, ha dato due lezioni al mondo: La prima, ovvero che con la sua capacità organizzativa, un sistema sanitario pubblico, la presenza dello Stato la pandemia è stata affrontata al meglio evitando migliaia di morti.
La seconda lezione è stata quella di affrontare anche le conseguenze economiche della pandemia, puntando sullo stimolo della domanda interna portando la Cina ad essere l’unica potenza e segnare una crescita del Pil., mentre l’Europa si districa fra improbabili MES e Recovery Found altir strumenti per ingabbiare i paesi alle assurde e rigide regole di Bruxelles.
Tratto da: L’Antidiplomatico
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