L’ex direttore della CIA avrebbe violato i diritti del Quarto Emendamento di Julian Assange e dei suoi ospiti presso l’ambasciata ecuadoriana a Londra
Di Vivere Informati
All’ex segretario di stato americano Mike Pompeo, nonchè ex direttore CIA, sono stati notificati i documenti per una causa a suo carico in cui lo si accusa di aver diretto una cospirazione criminale che viola i diritti del quarto emendamento; tale comportamento criminale sarebbe stato intrapreso nei confronti del fondatore di Wikileaks Julian Assange e dei suoi ospiti, i quali sarebbero stati spiati presso l’ambasciata ecuadoriana a Londra.
In un video pubblicato da Wikileaks sui social media martedì si vede la consegna dei documenti legali all’ex direttore della CIA durante una cena di raccolta fondi. Nella clip, si vede un Pompeo perplesso che consegna i fogli, non letti, a un suo collaboratore. Un gruppo di oltre 100 cittadini statunitensi – tra cui avvocati, giornalisti e medici – ha citato in giudizio la CIA e Pompeo ad agosto per presunta violazione dei loro diritti alla privacy del Quarto Emendamento; quando, recatisi a Londra ad incontrare Assange de facto agli arresti domiciliari, sono stati spiati. I fatti in questioni risalgono soprattutto al 2017 e al 2018.
Secondo l’accusa, i visitatori di Assange dovevano consegnare i propri telefoni cellulari all’appaltatore di sicurezza privato Undercover Global SL, che ha poi copiato i dati dai dispositivi e li ha consegnati alla CIA, all’insaputa del governo ecuadoriano, che aveva assunto l’azienda per fornire sicurezza all’ambasciata.
Undercover Global SL ha anche registrato conversazioni tra Assange e i suoi visitatori per conto della CIA, afferma sempre l’accusa, aggiungendo che Pompeo ha esplicitamente autorizzato e approvato il furto dei dati. Pompeo, che ha servito come segretario di stato sotto l’ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump, è stato convocato come testimone davanti a un tribunale spagnolo a giugno per testimoniare in merito alle affermazioni di diversi ex funzionari della sicurezza statunitense secondo cui la CIA aveva contemplato il rapimento o l’uccisione di Assange dopo il rilascio da parte di Wikileaks nel 2017 dei documenti del Vault 7.
La fuga di notizie ha rivelato strumenti di hacking top-secret e, secondo quanto riferito, ha costituito la “più grande perdita di dati nella storia della CIA”. Pompeo voleva soprattutto vendetta, ha detto un funzionario a Yahoo News l’anno scorso. Tuttavia, nessun piano fu infine approvato, poiché gli avvocati della Casa Bianca avevano sottolineato l’alto rischio che un piano del genere poteva comportare, tanto più che il Regno Unito pare si fosse dichiarato riluttante a una tale opzione sul proprio territorio.
Fonte: RT
Foto: © AFP / Chip Somodevilla