La Lituania, intanto, è pronta anche a muovere guerra (per ora economica) alla Cina. “L’Ue dovrebbe chiarire che ‘i Paesi terzi’ che aiutano la Russia, che conduce una guerra di aggressione contro l’Ucraina, saranno colpiti dalle ‘stesse sanzioni’ che l’Ue adotta contro Mosca. Lo sottolinea il ministro degli Esteri lituano Gabrielius Landsbergis, a margine del Consiglio Affari Esteri a Bruxelles. Se la Cina dovesse sostenere la Russia concretamente, ‘prenderebbe parte’ al conflitto in corso. Sanzioni anche contro Pechino, dunque? ‘Non disapproverei un dibattito simile’, risponde il ministro.”
Le scelte dell’Unione Europea e della NATO degli ultimi dieci anni sono state condizionati dai governi – spesso di estrema destra (anche se ormai le connotazioni classiche di destra e sinistra del secolo scorso non esistono più secondo noi), sempre profondamente razzisti, russofobi e che hanno messo fuori legge i partiti comunisti – che dal baltico all’Europa dell’est, assecondando i voleri di Washington, hanno portato allo scontro frontale con la Russia. Un finale prevedibile che è sicuramente contrario all’interesse strategico italiano e, in generale, di tutti i paesi fondanti la Cee. Il momento del giudizio è il 24 marzo, data del Vertice straordinario della Nato, se in quell’occasione non verrà messo un freno definitivo a paesi come la Lituania e, anzi, si inizierà un dibattito serio se retrocedere ad un’unione pre-allargamento, si seguirà la follia fino all’apocalisse di un allargamento dello scontro al resto dell’Europa.
Tratto da: L’Antidiplomatico
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