La Thailandia ha iniziato il nuovo anno vietando l’uso dei sacchetti di plastica, una manovra che ha l’obiettivo di ridurre i rifiuti.
La Thailandia è uno dei maggiori produttori di rifiuti di plastica a livello globale e molti di questi rifiuti finiscono abbandonati nell’ambiente, provocando inquinamento e uccidendo la fauna selvatica.
Dopo che diversi mammiferi e animali marini, tra cui numerose tartarughe, sono stati trovati morti con quantità eccessive di plastica nello stomaco, il governo thailandese ha dunque deciso di eliminare l’utilizzo della plastica monouso, a cominciare dai sacchetti di plastica.
Il divieto è entrato in vigore allo scoccare della mezzanotte del 31 dicembre per centri commerciali e negozi di grandi dimensioni e sarà esteso anche ai punti vendita più piccolia partire dal 2021.
I mercati di quartieri e i piccoli negozi nelle aree rurali, che usano il 40% di sacchetti in plastica, avranno dunque ancora un anno di tempo per adeguarsi, mentre nei centri più grandi i clienti si sono già attrezzati con sporte riutilizzabili o biodegradabili.
Oltre a vietare i sacchetti, il governo thailandese ha lanciato da diversi mesi una campagna di sensibilizzazione contro l’utilizzo della plastica monouso, censurando con immagini pixelate i sacchetti di plastica da spot pubblicitari e programmi televisivi, come avviene con le scene di sesso e di violenza, il fumo di sigaretta e l’uso di acool.
L’obiettivo è quello di riuscire a rendere tabu l’uso di sacchetti di plastica e modificare così il comportamento dei consumatori, cosa non facile. Il divieto ha infatti sollevato non poche polemiche, soprattutto tra le persone meno giovani.
“Andrò nei mercati locali perché lì danno ancora sacchetti di plastica”, protesta ad esempio Viroj Sinchairokekul, 63 anni.
Non è semplice convincere queste persone a cambiare le proprie abitudini, ma nell’ultimo anno, grazie alla campagna avviata dal governo, in Thailandia è stata registrata una riduzione dei sacchetti di plastica pari a quasi 6mila tonnellate.
Si spera dunque che il nuovo divieto porti a un’ulteriore diminuzione dei rifiuti così da tutelare l’ambiente, la vita degli animali e la nostra salute.
Fonte: GreenMe
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