“Il ministro Boccia dice di diffidarmi, io ovviamente non ritiro la mia ordinanza”. Lo ha detto il presidente della Regione Calabria, Jole Santelli, intervenendo a “Diritto e Rovescio su Rete 4. “I ristoranti – ha sostenuto Santelli – non li ho aperti io ma il governo prevedendo la possibilita’ dell’asporto e l’apertura delle cucine e tutto cio’ che ne consegue.
Io ho aggiunto la possibilita’ di qualche tavolo fuori che non mi sembra uno scandalo. Ho interpretato estensivamente il provvedimento del governo? Forse. Il ministro Boccia dice di diffidarmi, io ovviamente non ritiro la mia ordinanza”.
Santelli ha ricordato che all’inizio di questa fase 1 fece “un’ordinanza per chiudere le scuole, venni minacciata di non presentarla perche’ sarebbe stata impugnata: quattro giorni dopo il governo chiuse le scuole. Quindi non ritiro l’ordinanza perché sono sicura che tra una settima il governo fara’ un Dpcm uguale al mio”.
A parere di Santelli “il problema adesso sara’ di valutare insieme con il governo l’approccio con cui dobbiamo gestire questa seconda fase. La prima fase era una fase in cui la salute era ovviamente prioritaria, abbiamo chiesto e seguito tutti norme unitarie, a cui ci siamo adeguate, anche noi siamo stati un delle Regioni che ha assunto un atteggiamento più rigido nell’applicazione delle norme.
Ora – ha aggiunto il presidente della Regione – siamo in una fase 2, che e’ diversa perche’ e’ diverso il problema del contagio all’interno del Paese, diverse sono le situazioni economiche: allora quello che chiedo e’ che il governo faccia la cornice generale delle norme, ci spieghi quali siano le precauzioni da adottare, poi il dettaglio lo lasci a chi sta sul territorio. Decidere se deve aprire il negozio di abbigliamento per bambini mi sembra una normativa di dettaglio che potrebbe essere lasciata”.
Tratto da: Dagospia.com