Il presidente Aleksandar Vucic afferma che Stati Uniti e UE hanno dato “forti garanzie” sulla disputa con Pristina
Di Vivere Informati
Il presidente serbo Aleksandar Vucic ha incontrato mercoledì i rappresentanti dei serbi del Kosovo e ha chiesto loro di smantellare i blocchi stradali che hanno eretto, queste le dichiarazioni in una conferenza stampa del commissario di Belgrado per il Kosovo, Petar Petkovic. I serbi etnici nel nord della provincia separatista hanno messo posti di blocco tre settimane fa, per protestare contro l’arresto di diversi serbi e il dispiegamento di poliziotti di etnia albanese pesantemente armati nelle loro comunità. Secondo Goran Rakic, un leader politico serbo locale, la richiesta di smantellare i posti di blocco è arrivata dopo che l’UE e gli Stati Uniti hanno dato garanzie scritte che “i partecipanti alle proteste pacifiche contro il terrore [di etnia albanese Albin] Kurti non saranno arrestati”.
Inoltre, la forza di “mantenimento della pace” della NATO KFOR avrebbe garantito che le “forze di sicurezza del Kosovo” non saranno dispiegate nelle contee a maggioranza serba nel nord della provincia. La polizia di Pristina non avrebbe dovuto essere presente nel nord, in base alle disposizioni dell’accordo di Bruxelles del 2013 con Belgrado.
I camion e i trattori che bloccano le strade nel nord del Kosovo, tuttavia, non sono ancora stati rimossi, poiché i serbi locali stanno aspettando una visita dello stesso Vucic.
“Non ci fidiamo del governo di Kurti. Posso dire che non ci fidiamo nemmeno delle garanzie internazionali”
ha affermato Rakic. La NATO ha bombardato la Serbia nel 1999 e ha consegnato il controllo del Kosovo ai separatisti di etnia albanese, che hanno dichiarato l’indipendenza nel 2008 e da allora hanno chiesto il riconoscimento a Belgrado. Con il sostegno della Russia e della Cina, la Serbia ha resistito alle pressioni degli Stati Uniti e dell’UE in tal senso. L’attuale situazione di stallo è iniziata alla fine di luglio, quando Kurti ha cercato di abolire l’uso di documenti e targhe serbe nel nord.
Dopo che l’UE e gli Stati Uniti hanno convinto Kurti ad abbandonare il piano, alla fine di novembre però è stata dispiegata la polizia ed è stato arrestato Dejan Pantic – uno degli ufficiali di etnia serba che si era dimesso per protesta contro le politiche di Kurti – con l’accusa di terrorismo. Mercoledì mattina, un tribunale del Kosovo ha ordinato il rilascio di Pantic agli arresti domiciliari per problemi di salute. Il partito di Kurti ha descritto la decisione come “un atto di tradimento”, secondo il quotidiano Koha di Pristina. Tuttavia, i serbi locali affermano che Pantic rimane in custodia.
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