L’amministrazione del presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha difeso la sua decisione di non applicare sanzioni al principe ereditario saudita Mohammed bin Salman (MBS) per il brutale assasinio nel 2018 del giornalista saudita Jamal Khashoggi. “Stiamo lavorando per mettere le relazioni tra Stati Uniti e Arabia Saudita sul giusto binario”, ha dichiarato lunedì il portavoce del Dipartimento di Stato Ned Price in una conferenza stampa a Washington, difendendo la decisione dell’amministrazione Biden di non sanzionare (almeno per il momento) il principe ereditario, che è de facto il sovrano dell’ Arabia Saudita. L’amministrazione Biden sta cercando di “ricalibrare”, non di “rompere” il rapporto USA-Arabia Saudita, ha affermato Price. La decisione dell’amministrazione di non punire il principe ereditario ha suscitato dure critiche sul Washington Post, di cui Khashoggi era un editorialista. In particolare si accusa Biden di aver infranto la sua promessa elettorale di far “pagare il giusto prezzo” al regime saudita per l’assasinio di Khashoggi, l’editore di Post Fred Ryan ha scritto: “Sembra che sotto l’amministrazione Biden, i despoti che offrono momentaneamente un valore strategico agli Stati Uniti possano ricevere un pass per “un omicidio gratuito”. “
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Il 26 febbraio il Dipartimento del Tesoro ha imposto sanzioni finanziarie ai funzionari sauditi coinvolti nell’uccisione di Khashoggi, ma il principe ereditario Mohammed non è stato incluso. Le sanzioni sono state annunciate dopo che l’Ufficio del Direttore dell’intelligence nazionale ha pubblicato un rapporto declassificato preparato dalla CIA e da altre agenzie di spionaggio statunitensi che assegnano la responsabilità dell’omicidio a MBS.
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