Esplosione sul ponte che collega lo stretto di Kerch, rischio di una nuova escalation del conflitto. Il traffico sul opnte è ripreso dopo poche ore
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Nella giornata di sabato 8 alle 6.05 ora di Mosca c’è stata un’esplosione sul ponte che attraversa lo stretto di Kerch, che collega la penisola di Crimea alla regione di Krasnodar.
L’esplosione ha demolito tre campate della sezione stradale della struttura e ha danneggiato un chilometro e mezzo di binari ferroviari. I conducenti e i passeggeri dei veicoli che viaggiavano sul ponte nella zona dell’esplosione al momento della detonazione sono rimasti uccisi.
Subito dopo l’atto terroristico, i servizi russi hanno iniziato a lavorare per riaprire il ponte. Entro le 16:00 è stato riattivato il traffico sulla sezione stradale rimasta intatta del ponte e alle 20:00 il primo treno è arrivato sulla penisola. Di atto terroristo crediamo si possa parlare, visto che chi mantiene in vita e aiuta materialmente l’Ucraina siamo noi occidentali, ergo siamo direttamente responsabili del quasi certo (è solo questione di tempo) allargamento ulteriore del conflitto imminente.
Ci vorranno da uno a tre mesi per sostituire le sezioni danneggiate del ponte. Fino ad allora, il traffico veicolare sulla struttura sarà limitato, mentre il traffico ferroviario rimarrà normale.
Le cause esatte dell’esplosione non sono ancora note. L’analisi dei dati disponibili suggerisce che si è trattato della detonazione di un camion in transito con cariche in un determinato punto.
Il capo della commissione investigativa Bastrykin riferisce a Putin che secondo le loro indagini l’attacco al ponte di Crimea è un atto terroristico condotto da servizi ucraini con la cooperazione di cittadini russi e stranieri finalizzato a distruggere infrastrutture civili strategiche.
Inutile dire quando pericoloso sia stato questo atto; potrebbe determinare una ulteriore escalation anche e soprattutto militare da parte della Russia, non soltanto nei confronti dell’Ucraina ma soprattutto dell’occidente.
Per la giornata di lunedì 10 Putin ha convocato una riunione del consiglio di sicurezza russo dove, secondo alcune indiscrezioni saranno decise le “misure appropriate” necessarie. Il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov ha affermato che gli argomenti dell’evento rimangono al momento segreti. Segnaliamo solo che l’ultima riunione del Consiglio si è tenuta il 21 febbraio 2022, poche ore prima dell’escalation militare in Ucraina.
Fonti: Saker Italia La mia Russia
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Fonte foto: newslist
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