Il 25 agosto, a Roma, il consigliere di Stato e ministro degli Esteri cinese Wang Yi, in visita in Italia, ha avuto un incontro con il suo omologo italiano Luigi Di Maio. Il ministro di Pechino Wang Yi ha affermato che nell’anno si celebra il 50° anniversario dell’allacciamento dei rapporti diplomatici tra Cina e Italia. Entrambi i Paesi sono chiamati a cogliere questa occasione per promuovere ed ottenere nuovi progressi nelle relazioni bilaterali in modo da portarle a un livello superiore.
Il capo della diplomazia cinese ha aggiunto che la Cina è pronta ad impegnarsi insieme all’Europa per completare i negoziati sull’accordo per gli investimenti. Inoltre è pronta ad ampliare la cooperazione nel settore digitale e in quello del cambiamento climatico. Azioni che la Cina metterà in atto per contribuire positivamente alla ripresa e allo sviluppo dell’economia globale nel periodo post-epidemico.
Intanto, mentre i media nostrani suonavano la grancassa della propaganda di Washington tutta volta a demonizzare la Cina nel solco della nuova guerra fredda contro Pechino, Cina e Italia hanno firmato due nuovi accordi energetici e commerciali. Trattati che dovrebbero aiutare l’economia italiana colpita “dal virus” a riprendersi, pur avendo un effetto dimostrabile sull’economia e sul commercio tra Cina e UE nell’ambito della Belt and Road Initiative (BRI ), la tanto vituperata nuova via della seta.
I due nuovi accordi commerciali firmati
Di Maio ha detto che gli ultimi accordi riguardavano il gas naturale di Snam. Il più grande operatore di gasdotti in Europa, e l’esportazione di prodotti alimentari “Made in Italy” in Cina. Inoltre ci saranno”importanti partnership nel settore dell’energia e dei trasporti”, afferma il rapporto AFP.
“Dato che l’economia italiana è stata duramente colpita dalla pandemia, il raggiungimento di accordi in infrastrutture e commercio non solo aiuta la ripresa economica dell’Italia, ma garantisce la stabilità della catena di approvvigionamento industriale globale”. Questa la dichiarazione al Global Times di Cui Hongjian, direttore degli studi dell’UE presso la Cina Institute of International Studies.
Da quando sono in atto le misure per il Covid, il commercio estero tra Cina e Italia è sceso del 7,7% su base annua a 2,91 miliardi di dollari durante i primi sette mesi.
“Con una base già solida, afferma Cui, i due paesi dovrebbero aumentare ulteriormente la fiducia politica reciproca. Ciò permetterà di resistere alle pressioni esterne e mantenere una cooperazione a lungo termine”. Questa l’affermzaione con riferimento al governo degli Stati Uniti che minaccia un certo numero di paesi europei di rivoltarsi contro l’ascesa della Cina.
I rapporti commerciali tra Italia e Cina
Nel 2019 l’Italia è stata il primo grande Paese europeo a firmare un accordo con la Cina per la costruzione congiunta della “Belt and Road Initiative”. Nell’ultimo anno, le due parti hanno ottenuto risultati significativi in settori quali energia, crociere, costruzione di porti e mercati di terze parti.
La Cina è diventata il più grande partner commerciale asiatico per l’Italia. Mentre l’Italia è il quarto partner commerciale dell’UE per la Cina. Gli investimenti diretti della Cina in Italia hanno superato i 10 miliardi di dollari. Inoltre l’Italia ha più di 6.000 progetti di investimento in Cina, ricorda il Global Times.
“Le due parti dovrebbero potenziare i progetti esistenti e crearne di nuovi per dimostrare gli effetti positivi della Cina. Espandendo così la sua cooperazione con l’UE”, ha affermato Cui. Aggiungendo che un buon esempio è il porto di Vado Ligure in Italia che, in collaborazione con l’impresa di navigazione cinese COSCO, è diventato uno dei terminali più capaci in Europa.
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Tratto da: L’Antidipomatico