Aggressioni a catena. Ad Israele non basta la Siria, attacca anche il Libano

Aggressioni a catena. Ad Israele non basta la Siria, attacca anche il Libano

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Eccoci sul pianeta impunità. Non si trova in qualche galassia sperduta, è in Medio Oriente sorge sui territori palestinesi occupati e si chiama Stato di Israele. In questo Stato/Pianeta, tutto è concesso, dal bombardare altri paesi sovrani, violare i diritti dei palestinesi segregandoli in un regime di apartheid o possedere arsenali nucleari.

Ieri, un’altra dimostrazione, infatti, il regime israeliano ha attaccato con carri armati e obiettivi di artiglieria in Libano e una fonte libanese stima a 22 il numero di proiettili lanciati contro il Paese arabo.

L’esercito israeliano ha riferito in un comunicato di aver bombardato, all’inizio della giornata, obiettivi in Libano in risposta al lancio di due razzi, dal sud del territorio libanese, verso il nord dei territori palestinesi occupati.

Secondo la nota, il presunto lancio dei razzi ha attivato le sirene nelle zone di confine, pur non lasciando vittime né danni materiali. Allo stesso modo, la nota specifica che il sistema antimissile israeliano Iron Dome potrebbe aver intercettato solo uno dei razzi, mentre l’altro ha colpito un’area vuota.

Una fonte della sicurezza libanese, citato in forma anonima dal Jerusalem Post, ha affermato che sul Libano sono stati sparati almeno 22 proiettili.

Sebbene non sia ancora noto chi abbia lanciato i razzi contro i territori occupati, Israele esclude il coinvolgimento del Movimento di resistenza islamica del Libano (Hezbollah).

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Attacchi in Siria

Prima di attaccare il Libano, le difese aeree siriane avevano intercettato un attacco israeliano nella campagna di Aleppo, come hanno riferito i media statali siriani, mentre sono state segnalate esplosioni anche vicino all’aeroporto di al-Nayrab.

L’attacco è avvenuto nella zona di al-Safirah, sud di Aleppo, nella tarda notte di lunedì, secondo l’agenzia di stampa siriana araba, condividendo anche presunti filmati del momento in cui le munizioni sono state intercettate.

Sono circolati anche altri video che mostravano gli attacchi, con esplosioni segnalate nelle vicinanze dell’aeroporto al-Nayrab, un sobborgo di Aleppo. I funzionari siriani non hanno confermato se gli obiettivi sono stati colpiti con successo.

Tel Aviv ha già bombardato la regione di al-Safirah, affermando di aver preso di mira strutture gestite dalla Forza Quds iraniana. L’ultimo attacco israeliano segnalato nell’area è avvenuto lo scorso settembre.

Mentre i funzionari israeliani raramente confermano tali operazioni, gli aerei da guerra delle forze di difesa israeliane (IDF) attaccano regolarmente e impunemente il territorio siriano con il pretesto di colpire le postazioni iraniane. Teheran, con Mosca ha sostenuto Damasco nella sua lotta contro il terrorismo ed è presente in Siria su precisa richiesta del governo siriano.

Gli attacchi ad Aleppo arrivano meno di 24 ore dopo che le milizie irachene hanno denunciato che un drone americano ha preso di mira un camion che trasportava rifornimenti nella Siria orientale, come riportato dall’Associated Press e dai media statali siriani.

Sono emerse anche fotovideo non confermati che mostrerebbero le conseguenze dell’attacco. Sebbene l’amministrazione del presidente degli Stati Uniti Joe Biden abbia effettuato diversi attacchi aerei in Iraq e Siria da quando è salita al potere a gennaio, il Pentagono non ha confermato l’operazione di domenica scorsa.

Tratto da: L’Antidiplomatico

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