Il declino degli insetti sta galoppando a ritmi senza precedenti e sta letteralmente “facendo a pezzi la tappezzeria della vita”. Lo rivela una delle più grandi analisi internazionali che getta nuova ombra anche sulla terribile crisi climatica i cui effetti sono sempre più devstanti.
Gli insetti sono di gran lunga gli animali più vari e abbondanti sulla Terra, con milioni di specie. Basti pensare che superano gli esseri umani di 17 volte . Sono essenziali per gli ecosistemi da cui dipende l’umanità, impollinando le piante, fornendo cibo ad altre creature e riciclando i rifiuti della natura. Ma una nuova analisi pubblicata ieri su Pnas e basata su 12 studi ha rivelato che l’uomo li sta letteralmente torturando, sottoponendoli a un’agonia dolorosa e drammatica.
Gli studi mostrano che la situazione è complessa, con alcune popolazioni di insetti in aumento, ossia quelle il cui raggio d’azione si sta espandendo poiché il riscaldamento globale frena le fredde temperature invernali e altre ridotte allo stremo.
Gli insetti purtroppo stanno affrontando svariate minacce contemporaneamente tra cui la distruzione di habitat selvatici per l’agricoltura, l’urbanizzazione, i pesticidi e l’inquinamento luminoso. Sono stati registrati crolli della popolazione in luoghi dove dominano le attività umane, come la Germania , ma ci sono pochi dati al di fuori dell’Europa e del Nord America e in particolare dalle regioni tropicali selvagge dove vive la maggior parte degli insetti. Proprio ai tropiciì, gli scienziati temono che la crisi climatica possa causare gravi danni a tali animali.
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Secondo gli autori delle ricerche, la natura è sotto assedio e la maggior parte di loro concorda sul fatto che il mondo sia entrato nel suo sesto evento di estinzione di massa, il primo dalla fine del Cretaceo 66 milioni di anni fa, quando più dell’80% di tutte le specie, inclusi i dinosauri morì.
“Le perdite continue sono state chiaramente dimostrate per gruppi di organismi. Le dimensioni e le gamme della popolazione dei vertebrati terrestri si sono contratte di un terzo e molti mammiferi hanno registrato una diminuzione della gamma di almeno l’80% nell’ultimo secolo” si legge nello studio.
Ma gli insetti sono più difficili da studiare. Gli scienziati hanno cercato di capire se il loro calo sia pari o superiore rispetto alle altre specie ma finora i dati sono ancora troppo pochi.
Le cause del declino
Cambiamenti climatici, insetticidi, erbicidi, inquinamento luminoso, specie invasive e cambiamenti nell’agricoltura e nell’uso del suolo stanno causando la perdita della Terra probabilmente dall’1% al 2% dei suoi insetti ogni anno, secondo l’entomologo dell’Università del Connecticut David Wagner, autore principale.
Una percentuale che potrebbe sembrare piccola ma perdere il 10-20% degli animali in un solo decennio è assolutamente spaventoso:
Stiamo lacerando l’arazzo della vita. Stiamo creando un gigantesco deserto biologico”, ha detto Wagner.
Lo studio non fornisce nuovi dati ma delinea un quadro ampio seppur incompleto di un problema che finalmente sta iniziando ad attirare l’attenzione che merita. Secondo Wagner la maggior parte delle cause del declino degli insetti sono ben note:
“Ma c’è davvero un grande sconosciuto ed è il cambiamento climatico, è quello che mi spaventa di più”. Una maggiore variabilità climatica potrebbe guidare le estinzioni [di insetti] a un ritmo che non abbiamo mai visto prima”.
La buona notizia, se così possiamo definirla, è che l’aumento del declino degli insetti negli ultimi due anni ha spinto all’azione molti governi. Secondo gli autori dello studio, la maggiore attenzione pubblica ha stimolato alcune azioni, come un’iniziativa dell’UE per proteggere gli impollinatori, un impegno di 118 milioni di euro per la conservazione degli insetti in Germania e 25 milioni di dollari in Svezia.
“La cosa più importante che apprendiamo [da questi nuovi studi] è la complessità alla base del declino degli insetti. Nessuna soluzione rapida risolverà questo problema “, ha affermato Roel van Klink del Centro tedesco per la ricerca integrativa sulla biodiversità . “Ci sono certamente luoghi in cui l’abbondanza di insetti è in forte calo, ma non ovunque. Questo è un motivo di speranza, perché può aiutarci a capire cosa possiamo fare per aiutarli. Possono riprendersi molto velocemente quando le condizioni miglioreranno. “
Fonti di riferimento: Pnas, TheGuardian, Phys.org, GreenMe
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