Le varie misure di risparmio energetico non sono valse il calo delle forniture di Putin e l’inflazione nell’Area Euro Vola!
Le stime preliminari hanno mostrato che il tasso d’inflazione annuale nell’Area Euro è salito a un nuovo record dell’8,9% nel luglio del 2022 dall’8,6% di giugno. I dati hanno superato le aspettative del mercato dell’8,6%, in quanto i prezzi hanno continuato ad accelerare per i prodotti alimentari, alcolici e tabacco (9,8% rispetto all’8,9% di giugno), i beni industriali non energetici (4,5% rispetto al 4,3%) e i servizi (3,7% rispetto al 3,4%), ma sono diminuiti leggermente per l’energia (39,7% rispetto al 42%). Escludendo l’energia, l’inflazione è salita al 5,4% dal 4,9% e l’indice core, che esclude il costo dell’energia, degli alimenti, dell’alcol e del tabacco, è salito al 4% dal 3,7%, comunque molto lontata dall’inflazione secondo l’indice dei prezzi al consumo. Questo comunque significa che la dinamica economica e del costo del lavoro c’è stata, ma è lontanissima dall’inflazione importata legata ai costi energetici e alimentari. Rispetto al mese precedente, i prezzi al consumo sono aumentati dello 0,1%.
Non si è mai visto nulla di simile nella storia dell’Euro.
Il fatto che comunque la Core sia così bassa è indice da un lato di un depauperamento della classi lavoratrici, dall’altro di una situazione in cui l’intervento della BCE non farà che aumentare l’effetto restrittivo sui redditi dei lavoratori. Inoltre vediamo come i brevi momenti inflazionistici, come il 2008, sono poi stati seguiti da una crisi disinflazionistica e economica.
Tratto da: Scenari Economici