Gli incendi nell’area di Chernobyl continuano a bruciare. Secondo fonti governative, al momento sono stati domati 2 dei 4 roghi ancora in corso ma il forte vento che si è abbattuto sull’area non sta facilitando il lavoro. Anche dai satelliti è possibile vedere che sono in corso una serie di incendi. Sul fronte della presenza di radioattività, si è espressa anche l’Arpa, rassicurando che in Italia non sono stati rilevati valori anomali.
A fornire un bilancio provvisorio della situazione è il ministro dell’Interno ucraino Arsen Avakov. Secondo il suo ultimo aggiornamento di ieri 20 aprile, a Chernobyl c’erano ancora 4 incendi.
Secondo quanto riportato da Reuters, gli incendi hanno gravemente peggiorato la qualità dell’aria della capitale ucraina, facendole conquistare un triste primato: al momento è la più inquinata del mondo. Le fiamme divampate nei pressi della centrale nucleare hanno spinto l’inquinamento di Kiev a livelli drammatici secondo il sistema di monitoraggio svizzero IQAir: Kiev ha registrato il più alto livello di contaminazione dell’aria delle principali città del mondo, davanti a Hangzhou, Chongqing e Shanghai in Cina.
Anche l’Arpa e l’Isin stanno monitorando la situazione. Secondo l’Agenzia, a seguito degli incendi che si sono sviluppati intorno alla ex centrale nucleare di Chernobyl livelli molto bassi di radioattività si sono diffusi nella zona ma in Italia non sono stati rilevati valori che destano preoccupazione.
Kiev rimane comunque una sorvegliata speciale. Secondo lo State Nuclear Regulatory Inspectorate of Ukraine, l’Autorità di sicurezza nucleare ucraina, nella capitale le concentrazioni misurate più elevate di Cesio-137 si sono mantenute a livelli molto bassi,quasi sempre inferiori a 1 mBq/m3 che, se paragonato con il fondo usuale di circa 6 microBq/m3, costituisce comunque l’evidenza del passaggio di aria contaminata, sebbene in maniera lieve.
Tratto da: GreenMe
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