Hillary Clinton approvò l’invenzione del Russiagate per diffamare Trump, nuovi documenti desecretati

Hillary Clinton approvò l’invenzione del Russiagate per diffamare Trump, nuovi documenti desecretati

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Secondo documenti appena declassificati l’ex candidata alla presidenza degli Stati Uniti Hillary Clinton approvò un piano per diffamare l’allora rivale Donald Trump. Le accuse erano di “collusione” con la controparte russa per influenzare il voto. Piano organizzato per distrarre dal suo scandalo e-mail.

Clinton approvò la proposta di un consigliere di “diffamare Donald Trump suscitando uno scandalo che rivendicasse l’interferenza dei servizi di sicurezza russi” nel luglio 2016. Secondo le informazioni declassificate ieri (martedì 29) dal direttore dell’intelligence nazionale John Ratcliffe. La rivelazione bomba è stata resa pubblica in una lettera al presidente della commissione giudiziaria del Senato Lindsey Graham (RS. Carolina), in risposta a una richiesta di informazioni relativa all’indagine dell’FBI sul Russiagate.

https://twitter.com/alexsalvinews/status/1311023996637335552?s=19

La notizia ha fatto subito scalpore tra i sostenitori del presidente e altri scettici del Russiagate, uno dei quali ha osservato che la tempistica degli eventi descritti nel materiale declassificato coincideva perfettamente con il calendario in cui il Russiagate è stato presentato al pubblico. Il membro dello staff di Clinton Robby Mook è apparso sulla CNN il 24 luglio 2016 per affermare che “attori statali russi avevano fatto irruzione nel [Comitato nazionale democratico]” e “avevano rubato” le e-mail  “allo scopo di aiutare effettivamente Donald Trump”.

L’ex agente dell’intelligence britannica Christopher Steele ha presentato il suo rapporto intorno alla stessa data, accusando Trump di colludere con i servizi di sicurezza russi per hackerare il DNC e scaricare le e-mail tramite WikiLeaks. Le false informazioni che componevano il famigerato “peepee dossier”  – raccolto sotto contratto dalla società di ricerca dell’opposizione Fusion GPS – sono state utilizzate per giustificare la garanzia di un mandato FISA per un collaboratore della campagna di Trump Carter Page. 

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Solo un mese prima delle elezioni del 2016, le agenzie di intelligence annunciarono di ritenere che la Russia fosse responsabile dell’hacking del DNC: le accuse emerse da allora furono fatte senza nemmeno esaminare il server su cui erano state archiviate le e-mail.

Ora più di un anno dopo che il rapporto del consigliere speciale Robert Mueller aveva scioccato i sostenitori del Russiagate evidenziando l’assenza di prova di collusione tra Trump e l’intelligence russa, questi nuovi documenti desecretati smontano definitivamente il Russiagate.

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Fonte: RT

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