L’intervento del professore a Piazzapulita: “Ciò che viene fatto in Ucraina lo facemmo anche noi in Iraq”
“Se Putin è un mostro, sicuramente lo siamo anche noi“. A dirlo è un coraggioso Alessandro Orsini, professore di sociologia del terrorismo internazionale, che ha parlato in maniera dettagliata e super partes della guerra russa in Ucraina nello studio di Corrado Formigli a Piazzapulita su La7. “La mia preoccupazione è l’Europa, perché non sa fare la guerra e non sa fare nemmeno la pace – ha spiegato l’ospite della trasmissione -. E questo consegna l’Ucraina alla tragedia“. Poi ha elencato le condizioni necessarie per fare la pace: “In primis bisogna smettere di demonizzare l’avversario politico, cioè di rappresentarlo come un animale come ha fatto Luigi Di Maio; la seconda cosa è normalizzarlo e l’ultima mossa è l’umanizzazione del nemico politico: non è un porco, una bestia, un verme schifoso, ma un essere umano come noi“.
Parlando delle colpe dell’Italia e dell’Occidente, invece, Orsini ha detto: “Posso fornire prove documentate: quello che Putin ha fatto all’Ucraina noi lo abbiamo fatto nello stesso identico modo all’Iraq. Nel 2003 il Consiglio di sicurezza dell’Onu si componeva di 15 membri, di cui solo 4 erano favorevoli all’invasione dell’Iraq, cioè Spagna, Bulgaria, Usa e Inghilterra. Gli altri erano contrari e Chirac, che all’epoca guidava la Francia, minacciò di porre il veto. Quindi Bush (George, ndr) scavalcò l’Onu e fece una guerra illegale in Iraq“.
Ma non è tutto. Sempre riferendosi all’Iraq, il direttore e fondatore dell’Osservatorio sulla Sicurezza Internazionale della Luiss, ha ricordato: “Il 19 novembre 2005 un gruppo di marines americani ha sfondato le case degli abitanti di Haditha in Iraq e ha massacrato 24 civili a sangue freddo, sparando in faccia a un bambino. C’è stato un processo, il governo americano ha cercato di insabbiare tutto, i marines sono stati assolti e quelli che sono stati condannati hanno avuto pene molto leggere. Se Putin è un cane schifoso, tra schifosi possiamo intenderci e fare la pace“.
La polemica
Nel corso della serata, e nelle ore successive, Orsini è stato attaccato per le sue posizioni politiche. Sotto accusa sono finite le sue parole su Volodymyr Zelensky che, ha confessato un tempo considerava un eroe, e ora invece lo considera “un pericolo per la pace” da abbandonare “se continua così”. Oppure quelle su Boris Johnson che, insieme a Zelensky, ritiene “vanno isolati”. Le sue dichiarazioni hanno infiammato i social. “Nella sua retorica putiniana Orsini allarga sempre il campo per confondere torti e ragioni”, ha tuonato il deputato di Italia Viva, Luciano Nobili, schierandosi al fianco dell’altro ospite, David Parenzo, con il quale Orsini ha avuto un acceso dibattito in studio. “Per Orsini bisogna ‘umanizzare Putin’. Per mio nonno ‘cu’ nasci tunnu un pò moriri quatratu‘”, ha scritto invece il presidente del Gimbe, Nino Cartabellotta, citando un modo di dire siciliano che significa ‘chi nasce rotondo non può morire quadrato’, ovvero, contestualizzando, che è impossibile “umanizzare” Putin. Anche la giornalista e scrittrice Marta Ottaviani su Twitter ha stigmatizzato le affermazioni del sociologo: “Con Orsini ci si deve comportare come con i troll. Va ignorato. Non propone un diverso punto di vista, ma tesi assurde e pericolose senza alcun fondamento“. In difesa di Orsini è invece intervenuto il deputato della Lega, Alex Bazzaro, che sempre su Twitter ha scritto: “Il professor Alessandro Orsini esprime considerazioni utili al dibattito. Fatte di studio e buonsenso. È costretto a dirle con timore e dopo mille premesse mentre cialtroni a pagamento urlano a tutto spiano h24“. Orsini era già stato intervistato sul programma una settimana fa e anche in quel caso è stato vittime di attacchi e delegittimazioni. “E’ in atto una virulenta campagna diffamatoria contro di me – aveva scritto ieri su Twitter – fatta di fake news. Non ci sono problemi. Io amo chi mi odia. Il governo italiano ha approvato l’invio di armi all’Ucraina: missili Stinger antiaerei, missili Spike controcarro, mitragliatrici Browning, mitragliatrici Mg, munizioni. Questa sera sarò a Piazzapulita su La7. P. S. Pausa di riflessione, ma presto sarò accolto da un nuovo quotidiano“. In un twit successivo aveva rivelato che la testata era ‘Il Fatto Quotidiano‘, dove già oggi Orsini ha scritto il suo primo articolo, preceduto da un editoriale del direttore Marco Travaglio, che spiega le ragioni di questa scelta con un ‘focus’ sull'”enorme quantità di armi” che sarebbe “uno dei primi guai dell’Ucraina“. Una tesi, ricorda Travaglio, che “i veri esperti” come Caracciolo, Mini e Orsini cercano di spiegare dall’inizio della guerra.
Tratto da: Antimafiaduemila
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