La situazione con le navi da guerra americane al largo delle coste della Russia potrebbe portare a conseguenze pericolose fino a una nuova guerra mondiale, lo scrive il Daily Express.
L’articolo menziona due incidenti notevoli che coinvolgono la Marina degli Stati Uniti . Stiamo parlando del cacciatorpediniere Donald Cook, entrato nel Mar Nero il 23 novembre nell’ambito dell’operazione NATO Atlantic Resolve – con l’obiettivo di “garantire la sicurezza in mare” . E anche l’incidente avvenuto il 24 novembre, quando il cacciatorpediniere John McCain ha violato il confine marittimo russo a sud di Primorsky Krai , nel Golfo di Pietro il Grande.
“La minaccia della terza guerra mondiale si è intensificata nuovamente dopo che una nave da guerra russa ha allontanato un cacciatorpediniere americano, che, come assicura Mosca, ha violato il confine russo nel Golfo di Pietro il Grande”, scrive l’autore dell’articolo.
Subito dopo l’evento il Ministero della Difesa russo ha riferito che il cacciatorpediniere è entrato nelle acque territoriali russe nel Golfo di Pietro il Grande per due chilometri. Avendo ricevuto un avvertimento dalla grande nave antisommergibile della flotta del Pacifico “Admiral Vinogradov”, l’unità navale è entrata immediatamente in acque neutre.
In questo come in altri casi, le forze USA si fanno vanto di aver sfidato l’armata russa nella sua zona di riserva, l’importante è come ne parleranno i media. E ora gli americani sono già orgogliosi del fatto che il loro cacciatorpediniere abbia violato il confine russo.
Il giorno prima, la Marina americana aveva annunciato che il cacciatorpediniere missilistico Donald Cook con a bordo armi missilistiche tele-guidate si stava dirigendo verso il Mar Nero. Secondo la parte americana, il suo scopo era quello di pattugliare e condurre manovre congiunte con i partner della NATO.
A settembre, la radio Sputnik ha riferito che la Marina americana aveva annunciato che avrebbe condotto esercitazioni congiunte con la NATO nel Mar Nero.
In effetti alla fine di Ottobre, primi di novembre, un gruppo di sei navi da guerra dell’Alleanza Atlantica (NATO) è entrato nelle acque del Mar Nero e, secondo i dati iniziali, si è spostato verso la penisola di Crimea, apparentemente diretto alle coste dell’Ucraina. A causa del numero sufficientemente elevato di navi da guerra, la flotta russa ha iniziato immediatamente a inseguire le navi considerate di un potenziale nemico.
“La flotta del Mar Nero della Federazione Russa sta monitorando le navi NATO che sono entrate nel Mar Nero il 29 ottobre”, aveva riferito il Centro di controllo della difesa nazionale.
Anche in questo caso le fonti russe hanno comunicato che “le forze ed i mezzi della Flotta del Mar Nero hanno iniziato a monitorare costantemente le azioni di un gruppo di contromisure per le mine navali della NATO che utilizza ampie forze del combinato delle flotte della Marina della NATO, che è entrato il Mar Nero, il 29 ottobre,” i militari russi hanno riferito , questo come comunicato anche dalla “pubblicazione di notizie russa Gazeta.ru .
Lo scopo della comparsa di un gruppo spazza mine nelle acque del Mar Nero rimane sconosciuto, mentre gli analisti attirano l’attenzione sul fatto che le navi NATO sono ormai quasi costantemente presenti in questa regione, sostituendosi a vicenda, il che crea sicuramente tensione vicino ai confini russi e forza l’esercito russo rispondere prontamente a queste intrusioni, anche attraverso una dimostrazione di disponibilità all’uso della forza.
Al momento Mosca non ha intrapreso alcuna azione contro l’ingresso di navi da guerra della NATO, tuttavia, gli esperti ritengono che questa sia un’altra provocazione diretta contro la Russia. Questo incremento di presenza militare costringerà il paese eurasiatico ad adottare misure difensive e di ritorsione .
Di fronte a una tale situazione, il governo russo ha ripetutamente denunciato l’espansionismo militare delle forze NATO, guidate dagli Stati Uniti, vicino ai suoi confini, avvertendo che tali misure rappresentano una minaccia diretta alla sua sicurezza nazionale e, pertanto, si riserva il diritto di dare una risposta energica a qualsiasi aggressione o violazione della sua sovranità, sia essa aerea o marittima.
Sembra che il Pentagono abbia privilegiato l’ambiente di mare per condurre una guerra dei nervi e sottoporre le forze dell’armata russa a continue provocazioni. Sarà un caso o questo è il preludio ad azioni di forza? Gli analisti miltari si sforzano di dare interpretazioni plausibili.
Fonti: Radio Sputnik – Daily Express – Ria Novosti
Traduzione e sintesi: Luciano Lago
Fonte foto: RT
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