Una recente causa antitrust intentata da procuratori statunitensi contro Google, rivela che il gigante della tecnologia e Facebook hanno firmato un accordo segreto chiamato ‘Jedi Blue’ nel quadro di un’alleanza che impedisce la competizione reciproca, questo è quello che si legge su un articolo pubblicato dal New York Times nei giorni scorsi.
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Nel 2017, la società di Mark Zuckerberg aveva annunciato che stava testando un nuovo modo di vendere pubblicità online “minacciando” il dominio di Google su quel mercato. Tuttavia, meno di due anni dopo, Facebook ha cambiato posizione e si è unita a un’alleanza di aziende guidate da Google, che ha sviluppato un approccio simile.
Sebbene Facebook non abbia mai spiegato perché abbia accantonato il suo progetto, le prove presentate il mese scorso in una causa antitrust da 10 pubblici ministeri indicano che Google aveva esteso un accordo di partnership al suo potenziale rivale, in cambio di una serie di vantaggi.
I dettagli della transazione redatta nella causa intentata in un tribunale del Texas erano visibili in una versione preliminare rivista dal quotidiano.
I dirigenti di sei degli oltre 20 partner dell’alleanza hanno dichiarato al New York Times che i loro accordi con Google non includevano molti dei termini favorevoli ricevuti da Facebook e che il gigante della ricerca aveva dato un vantaggio al social network significativo sul resto.
Aste pubblicitarie
“Jedi Blue” comprende un segmento in crescita del mercato della pubblicità online chiamato pubblicità programmatica.
Tra i millisecondi da quando un utente fa clic per accedere a una pagina Web e gli annunci vengono caricati, si verifica un’asta per riempire lo spazio pubblicitario disponibile. Google ha padroneggiato quel sistema con i suoi strumenti e con l’accordo è riuscito a evitare altri concorrenti, secondo il rapporto.
Sebbene sia emerso un metodo alternativo per ridurre la dipendenza dalle piattaforme pubblicitarie di Google, la società di ricerca ha sviluppato un sistema simile chiamato Open Bidding, che consente l’accesso di terze parti.
Tuttavia, Google addebita una commissione per ogni offerta vincente e molti non sono soddisfatti della trasparenza del servizio.
La divulgazione dell’accordo segreto tra le due multinazionali ha riacceso le preoccupazioni su come le più potenti aziende tecnologiche possano stringere alleanze per frenare la concorrenza attraverso accordi privati e clausole di riservatezza.
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Da parte loro, Google e Facebook hanno assicurato che tali accordi erano comuni nel settore della pubblicità digitale e hanno negato che “Jedi Blue” sia anticoncorrenziale.
Un portavoce di Facebook ha dichiarato che accordi come questo “aiutano ad aumentare la concorrenza” nelle offerte di annunci e che gli argomenti contrari sono “infondati”.
Tratto da: L’Antidiplomatico
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