Tra Germania e Belgio il più grande sequestro di cocaina in Europa

Tra Germania e Belgio il più grande sequestro di cocaina in Europa

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In totale sono 23 le tonnellate in arrivo dal Paraguay

Ventitré tonnellate di stupefacente scoperte in pochi giorni tra Germania e Belgio. E’ questo il risultato di un’operazione coordinata tra diversi Paesi europei di cui ha dato notizia la dogana di Amburgo e che viene indicato come “il più grande sequestro di cocaina mai realizzato in Europa”.
Nello specifico il sequestro di 16 tonnellate nella città anseatica è avvenuto il 12 febbraio scorso su segnalazione di diverse autorità doganali europee.
I doganieri tedeschi si sono avvicinati a dare un’occhiata ad alcuni containers provenienti dal Paraguay dopo aver notato alcune “palesi irregolarità”. “Dopo uno strato di merce genuina, dietro la porta del container, c’erano numerosi barattoli di latta pieni di altra merce” ha riferito la dogana. Sotto uno strato di mastice le autorità tedesche hanno scoperto in ciascun barattolo da 9 a 20 chili di droga, suddivisa in vari pacchetti. La dogana tedesca ha così messo le mani in totale su 1.700 barattoli per un peso complessivo, appunto, di oltre 16.000 kg di cocaina. Rivenduto sul mercato al dettaglio lo stupefacente avrebbe fruttato qualche miliardo di euro. Nell’ambito della stessa operazione, in Belgio il 21 febbraio c’è stato un secondo sequestro da 7,2 tonnellate di cocaina nel porto di Anversa.
E nella vicina Olanda è stato fermato un uomo di 28 anni, sospettato di essere coinvolto nella maxi-importazione dello stupefacente.
Secondo fonti citate da Der Spiegel si tratterebbe di un olandese, Atif S., capo di un’azienda di logistica. Il sottosegretario responsabile delle dogane al ministero delle Finanze tedesco, Rolf Boesinger, ha parlato di un bel “colpo contro il crimine organizzato dei narcotici”. Al momento non è dato sapere se possono esservi collegamenti con la criminalità organizzata calabrese. E’ noto che la ‘Ndrangheta, ad oggi, sia l’organizzazione criminale leader nell’import della cocaina in Europa, ma su questo fronte ancora non sarebbero emersi elementi. Per il momento le indagini proseguiranno sotto la guida della procura di Amburgo in coordinamento con i colleghi olandesi, belgi e con l’autorità delle dogane di Amburgo. Anversa è tradizionalmente il primo porto di accesso per l’arrivo della droga importata dalla criminalità organizzata da Centro e Sud America, ma è la prima volta che il porto di Amburgo viene coinvolto in maniera così significativa.

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L’attenzione dal Sud America

Se in Europa ha destato scalpore la notizia del traffico, dal Sud America si è acceso un forte campanello d’allarme, ma le autorità hanno anche cercato di spegnere i riflettori sull’origine della coca. Così ieri il direttore delle Dogane del Paraguay, Julio Fernandez, ha rivelato oggi che dopo il maxi-sequestro gli investigatori a livello nazionale e internazionale stanno svolgendo indagini su sei compagnie che potrebbero avere responsabilità nel traffico di droga. In una intervista radiofonica Fernandez ha precisato che si tratta di due compagnie paraguaiane, di due brasiliane e di due israeliane, sulle quali sono in corso verifiche da parte dell’intelligence di numerosi Paesi. Dopo aver confermato che la nave che trasportava la droga era effettivamente partita dal Paraguay nell’ottobre scorso, il responsabile delle Dogane ha spiegato che prima di raggiungere il porto tedesco di Amburgo, il cargo “è passato in almeno otto porti, fra cui Buenos Aires, Montevideo, Santos e Marocco”. Questo significa, ha aggiunto, che il compito degli investigatori è ora quello di verificare se “tutta la cocaina è stata caricata in Paraguay, o se il carico è stato ‘contaminato’ in uno o in più scali realizzati durante il viaggio verso l’Europa”.
Quindi il direttore delle Dogane ha ipotizzato che, ammettendo che tutta la cocaina sia stata caricata in territorio paraguaiano, “deve essere stata portata per via aerea con almeno 30-40 voli, sfruttando la permeabilità dello spazio aereo nazionale”. Secondo Fernandez, infine, sarebbe molto probabile che la cocaina fosse destinata a rifornire il mercato europeo, indicando in Israele il punto di destinazione di “buona parte della droga”.

Tratto da: Antimafiaduemila

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