Di Agata Iacono
Nella nazione della rivoluzione francese e dei gilet gialli, qualcuno si aspettava davvero che i cittadini avrebbero accettato supinamente la dichiarazione di sospensione della democrazia annunciata da Macron?
Sì. Qualcuno non solo ha sottovalutato il popolo francese e la sua capacità di organizzarsi e reagire in pochissimo tempo, ma ha anche scioccamente esaltato il “modello francese” per imporlo in Italia.
“Milioni di vaccini prenotati in Francia dopo il discorso di Macron”, titolano stamani i media italiani e pontificano i politici e i vaccinologi al di qua della linea Maginot.
Senza aver guardato il calendario….
Ieri era una giornata particolare per la Francia, un giorno di orgoglio nazionale che non è assolutamente paragonabile alle nostre parate di rito.
È il giorno della presa della Bastiglia, della rivoluzione contro il potere.
Poco importa se alla rivoluzione francese è seguita la restaurazione, poco importa, per i francesi, se si è trattato di un regime change tra aristocrazia e borghesia e che il quarto stato sia stato manipolato e tradito.
Per la Francia il 14 luglio è la data simbolo della possibilità di rivolta, è qualcosa di vivo, di profondamente “nazionale”, non è una mera rievocazione storica.
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E questo Macron non poteva ignorarlo, come invece sembrano misconoscere i commentatori nostrani.
Proibire alla parata del 14 luglio la partecipazione di chi non ha il green pass è stata una provocazione per vedere l’effetto che fa?
La Francia è scesa in piazza, in tutte le città più importanti.
Fiumi di cittadini festeggiano la rivoluzione francese al grido di “liberté”, contro il “passeport sanitaire”, contro l’obbligo vaccinale, contro la dittatura, contro la discriminazione.
Sono scesi in centinaia di migliaia (già ieri in alcune città) dalla Corsica a Nantes a Parigi, da Montpellier a Bordeaux a Perpignan, famiglie si riversano nelle strade, per rivendicare la propria festa della libertà.
Macron viene fischiato durante la parata.
Intanto le forze dell’ordine in tenuta antisommossa e autoblindo stanno intervenendo violentemente per disperdere i manifestanti.
Lanci di lacrimogeni e strade bloccate a Parigi e Nantes.
Nei video i primi scontri a Parigi.
Ma anche nelle altre città della Francia la tensione tra cittadini e forze dell’ordine sta crescendo.
Tratto da: L’Antidiplomatico
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