Il gigante della tecnologia Facebook è stato citato in giudizio da un utente di Instagram, il quale afferma che la società ha spiato i suoi utenti attraverso le fotocamere degli iPhone, riferisce Bloomberg. 
 
Secondo la denuncia, presentata giovedì da Brittany Conditi presso il tribunale distrettuale nord degli Stati Uniti, l’accesso intenzionale alla fotocamera dei dispositivi mobili ha consentito a Instagram di raccogliere “dati redditizi e preziosi sui propri utenti, ai quali non avrebbe avuto mai accesso.”
 
Le accuse sono sorte dopo che diversi media hanno riferito, lo scorso luglio, che l’applicazione sembrava accedere alle fotocamere dell’iPhone, anche quando Instagram non era utilizzato. 

Da parte sua, Facebook ha negato le accuse e ha attribuito il fatto a un errore che, secondo un portavoce, ha causato false notifiche che Instagram stava accedendo alle telecamere dell’iPhone, riporta The Independent. 
 
“Accediamo alla tua fotocamera solo quando ci dici di farlo, ad esempio quando passi da Feed a Camera. Abbiamo trovato e stiamo risolvendo un bug in iOS 14 Beta, che indica erroneamente che alcune persone stanno utilizzando la fotocamera quando non lo sono”, ha spiegato il portavoce. 

L’attuale reclamo si aggiunge ad altri fatti il ??13 agosto, quando Instagram è stato citato in giudizio per presunta raccolta di dati biometrici da  oltre 100 milioni di utenti di questa piattaforma specializzati nella condivisione di foto e video. 
 
Quella causa è stata intentata presso il tribunale della città di Redwood City (California). Il suo promotore, Kelly Whalen, sostiene che Instagram  raccoglie, salva e beneficia dei dati  biometrici dei suoi utenti senza richiedere il loro preventivo consenso e anche senza informarli al riguardo. Secondo il documento, la società di Mark Zuckerberg solo all’inizio di quest’anno ha iniziato a informare gli utenti di Instagram sulla raccolta dei loro dati biometrici.

Tratto da: L’Antidiplomatico