La capitale del Libano Beirut è stata sconvolta da una catastrofe avvenuta nel porto. Un’esplosione così potente da aver scosso varie parti della capitale. Le immagini pubblicate sui social network mostrano una grande nuvola a forma di fungo che si alza nel cielo, provocando un’onda d’urto che ha colpito diversi quartieri della città, causando danni materiali a numerosi edifici e negozi, tra cui la casa dell’ex primo Primo Ministro Saad Hariri.
Incidente o attacco contro il paese dei cedri?
Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha definito l’esplosione come “attacco”.
“Sembra un attacco terribile.” Quando un giornalista ha chiesto chiarimenti sull’osservazione, Trump ha affermato: “Era una bomba di qualche tipo”, riporta Sputnik.
“Sembrerebbe [un attacco] basato sull’esplosione. Ho incontrato alcuni dei nostri generali di alto grado e sembrano confermare questa ipotesi. Non si trattava di un evento di tipo esplosivo manifatturiero. Questo era secondo loro, che ne sanno più di me, un attacco”, ha continuato.
Fonti di Hezbollah attribuiscono ad un sabotaggio israeliano la responsabilità della potente esplosione che ha sconvolto Beirut, causando almeno 73 morti e 2.750 feriti.
Secondo quanto afferma l’agenzia Adnkronos, le milizie sciite filoiraniane ritengono possibile che le due esplosioni consecutive che hanno interessato il deposito n. 12 del porto di Beirut siano state causate da un’azione di sabotaggio di Israele.
La versione ufficiale riferisce di un esplosione di un deposito di fuochi di artificio o di nitrato di ammonio, causata da un incendio. Fonti di intelligence occidentali contattate in precedenza dall’Adnkronos ritengono che ad esplodere potrebbe essere stato un deposito di armi di Hezbollah.
Fonte: L’ Antidiplomatico