L’Eni di Mattei nata per dare energia a basso costo non esiste più
Di Giuseppe Masala
Beata ingenuità, leggo persone che propongono che l’ENI calmieri il prezzo del gas e dunque dell’energia necessaria per la vita civile dei cittadini e per la produzione. Ragazzi, l’ENI di Enrico Mattei che è nata per dare all’Italia energia a basso costo non esiste più. Con l’avvento della Seconda Repubblica l’ENI è stata messa sul mercato e per il 70% del capitale è in mano a privati. Conseguentemente ha un solo obbiettivo: creare valore per gli azionisti (come dicono quelli bravi), o, detto in altri termini, macinare utili per i suoi azionisti. Pertanto una politica aziendale come quella prospettata è impossibile.
Ora non ci rimane che scoprire che la privatizzazione dell’ENI (voluta da luminari come Ciampi, Draghi, Andreatta e Prodi) è stata una cagata pazzesca (cit. Paolo Villaggio). Nel senso che i miserabili introiti avuti dallo stato italiano dalla privatizzazione dell’azienda saranno ampiamente compensati dalle perdite catastrofiche derivanti dalla desertificazione industriale (con i suoi mancati introiti, sapete, le aziende fallite non pagano tasse) e dalla crisi economica e dal disastro sociale.
Del resto non c’è niente da fare. Non si può lasciare il mondo (l’Europa sarebbe più giusto) in mano a dei ragionieri che credono davvero che il mondo possa essere governato dalla misura degli utili aziendali, dagli spread e dagli output gap. Poi ti arriva un colonnello del Kgb, monta un sistema di artiglieria in grado di sparare 60mila colpi al giorno, un intera armata corazzata, missili ipersonici e via suonando e ti fa capire che la storia non si ferma. Che il mondo dove la storia è finita ed è regolato in eterno dalle leggi dell’economia di mercato è una stupidaggine alla quale potevano credere solo dei ragionieri. Ovvero gente che non ha mai letto un libro di storia, di filosofia e nessuna opera letteraria (insomma, un Draghi). Ora ci saranno le conseguenze.
E a proposito di Draghi, ieri finalmente qualcuno che conta o ha contato, gliele ha suonate di santa ragione. Alberto Clò ministro dell’industria nel governo Dini gli ricorda che lui non può fare il Passante dicendo che gli altri hanno sbagliato sulla politica energetica visto che è stato per anni Direttore Generale del Tesoro e consigliere d’amministrazione dell’ENI. No, perchè qui tra poco se fidi questi vigliacconi che hanno fatto e sfatto diranno che a Chigi a prendere le decisioni erano il bidello e la signora delle pulizie.
Così siamo messi. Buona giornata.