Di Andrea Zhok
Onorevole Presidente, nella conferenza stampa del 22 dicembre lei, con riferimento alla sua affermazione di luglio scorso che introduceva il Green Pass come «garanzia di ritrovarsi tra persone che non sono contagiose» ha dichiarato:
«La comunicazione sul Green Pass ha fatto stato di quelle che erano le conoscenze a quel momento. Sulla base di questo, quell’affermazione è giusta»
Ora, mi corre innanzitutto l’obbligo di segnalarle che questo non corrisponde a verità, visto che prima dell’implementazione del Green Pass si sapeva già benissimo (ci sono pubblicazioni scientifiche del periodo) che il vaccino non bloccava la trasmissione. Se questo è quanto il Comitato Tecnico Scientifico le ha riferito, forse sarebbe il caso di dismetterlo immediatamente in blocco, per manifesta incompetenza.
Ma tralasciamo questo punto, e fingiamo che sia vero e che quelle fossero le “conoscenze del momento”.
Ebbene, caro Presidente, mi faccia capire:
tutta l’arroganza draconiana esercitata dal governo, gli obblighi feroci, i ricatti, le sospensioni dallo stipendio, le perdite del lavoro, e la caccia all’untore che avete scatenato erano dunque basati su informazioni che qualche mese dopo lei ammette serenamente essere state incerte e provvisorie?
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Dunque, se tra qualche mese venissero fuori dati gravi per la salute degli italiani per i giochini col sistema immunitario che state facendo (dai cocktail di vaccini, alle reiterazioni delle inoculazioni: tutte cose per cui non c’è sperimentazione alcuna) dobbiamo aspettarci che lei tornerà in TV a spiegarci che le spiace tanto, ma che quelle erano “le conoscenze al momento”?
In sostanza lei ha ritenuto che una conoscenza scientifica recente, dichiaratamente instabile e in rapido divenire fosse la base legittima per le imposizioni destabilizzanti per il paese, la società e l’economia che sono state decise? Si rende conto che invece di preparare argini su vari fronti, vista la pluralità dei possibili scenari, avete giocato d’azzardo sulla pelle altrui?
Non posso che augurarmi che lei, o almeno qualcuno dei membri del governo, abbia consapevolezza della gravità di questa posizione, in cui ogni principio di precauzione e ogni ragionevole (e documentabile) dubbio è stato calpestato, mettendo a rischio la salute pubblica e la funzionalità socioeconomica del paese.
Tratto da: L’Antidiplomatico