Altro disastro ambientale da ripresa post lockdown: questa volta siamo in India, dove una perdita di gas in una fabbrica chimica ha causato almeno 10 morti, tra cui due anziani e una bambina di otto anni, mentre oltre 5.000 persone avrebbero accusato malori. Cinque villaggi sarebbero stati evacuati.
È accaduto nello stato meridionale dell’Andhra Pradesh, nella città di Visakhapatnam, nota anche come Vizag. Qui, secondo quanto ricostruito dal giornale locale Times India, la fuoriuscita di gas si è verificata nello stabilimento LG Polymers tra le 2.30 e le 3 ora locale (tra le 6 e le 6.30 in Italia) e si è diffusa su un raggio di circa quattro chilometri, coprendo almeno cinque città limitrofe.
La LG Polymers è uno dei principali produttori di polistirolo in India. L’azienda utilizza lo stirene, un materiale altamente infiammabile che rilascia gas velenosi durante la combustione, come materia prima per i suoi prodotti.
I servizi di emergenza hanno evacuato i villaggi e hanno isolato un raggio di 3 chilometri intorno allo stabilimento.
“Attualmente stiamo valutando l’entità del danno ai residenti in città e stiamo adottando tutte le misure necessarie per proteggere residenti e dipendenti”, ha detto la LG Chem, l’azienda sudcoreana cui appartiene la società LG Polymers India.
Nella stessa nota la società precisa che la situazione è “sotto controllo”.
Tuttavia le autorità sanitarie locali hanno dichiarato che il bilancio delle vittime potrebbe crescere. La diffusione dei vapori di monomero di stirene nell’aria dipende di fatto dalla velocità del vento e lo stirene stesso è un liquido inodore che rilascia gas velenosi quando viene bruciato.
Tratto da: GreenMe
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