Un provvedimento che vieta a medici e dirigenti della sanità pubblica in Campania di parlare con i giornalisti. Annullate le interviste programmate con testate nazionali. E la postazione della Tgr è dovuta uscire dall’area del Cotugno dalla quale racconta l’evoluzione della pandemia. «Di cosa ha paura il presidente della Regione? Cosa non vuole che si sappia?», chiede il sindacato.
Un provvedimento che vieta a tutti i medici e dirigenti della sanità pubblica in Campania di parlare con i giornalisti. Annullate tutte le interviste programmate con testate nazionali. La postazione della Tgr Campania è dovuta uscire dall’area del Cotugno dalla quale dal marzo scorso racconta quotidianamente l’evoluzione della pandemia.
È quanto denunciano, in una nota congiunta, Federazione nazionale della Stampa italiana e Sindacato unitario giornalisti della Campania.
Il governatore, che con le sue dirette tv ha sdoganato il balcone e il monologo come strumenti della politica dell’uomo solo al comando, vuole imbavagliare la stampa per impedire ai cittadini di conoscere la reale situazione dell’emergenza sanitaria. Di cosa ha paura Vincenzo De Luca? Cosa non vuole che si sappia realmente?», incalza il sindacato.
È evidente che il racconto che vorrebbe dare, con una voce unica, della pandemia in Campania non corrisponde alla realtà. Purtroppo in questo momento non può, come ha fatto nel recente passato, cavalcare contingenze positive dell’andamento del contagio per autocelebrarsi. I numeri sono preoccupanti e la sanità locale non è quella svizzera come vorrebbe far credere a tutti – proseguono Fnsi e Sugc.Dalla mascherina al bavaglio è un attimo – concludono –, ma per fortuna siamo ancora in democrazia e i giornalisti sapranno fare ancora meglio il loro mestiere, andando ad ascoltare le voci dei cittadini che ogni giorno devono patire enormi difficoltà per ottenere un minimo di assistenza sanitaria degna di questo nome.
Tratto da: Liberopensare.com
Fonte foto: IlRiformista
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