Di Gionata Chatillard
Fonte: CasaDelSole.tv
La brutale aggressione a un detenuto separatista in un carcere francese ha messo sotto sopra la Corsica. Sono due settimane che l’isola a nord della Sardegna è scossa da manifestazioni in favore di Yvan Colonna, che si trova adesso in ospedale in condizioni critiche. Il detenuto, che sta scontando un ergastolo per episodi risalenti al 1998, è finito in coma dopo essere stato picchiato selvaggiamente da un altro recluso lo scorso 2 marzo. Da quel giorno i separatisti corsi hanno iniziato a scendere in strada, finchè negli ultimi giorni la potresta si è trasformata in una vera e propria guerriglia urbana. Alle pietre e alle bombe molotov le forze dell’ordine hanno risposto con lacrimogeni e cannoni ad acqua.
Il bilancio è di decine di feriti soprattutto nella città di Bastia, ma anche ad Ajaccio ci sono stati momenti di tensione quando i manifestanti avrebbero saccheggiato e incendiato il tribunale giudiziario. Il ministro dell’interno francese si è recato in Corsica per provare a calmare le acque, i separatisti però accusano il governo di essere il responsabile dell’aggresione che ha quasi provocato la morte di Colonna, considerato uno dei simboli del movimento indipendentista. Secondo le prime ricostruzioni Colonna sarebbe stato aggredito nella palestra della prigione in cui si trovava da un altro detenuto che lo avrebbe strangolato per più di otto minuti. Il fatto che nessun agente fosse presente ha isospettito i separatisti dal momento che Colonna si trovava in uno stato di sorveglianza continua. Proprio per questo i manifestanti hannno affermato che non si arrenderanno fino a che non saranno rilasciati tutti i prigionieri politici e non sarà avviato un processo di riconoscimento del popolo corso.
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