Di Leni Remedios dalla pagina Andromeda Project News
Ieri, 21 agosto, il britannico Telegraph riporta un’inchiesta del SAGE, Commissione di Consulenza Scientifica sulle Emergenze (Government’s Science Advisory Group for Emergencies). Questa commissione ha rilevato come in aprile, durante il picco della pandemia da Coronavirus, le statistiche sulle ammissioni in ospedale siano state gonfiate, inserendo fra i numeri anche persone meramente sospette di Coronavirus. L’inchiesta, scrive il The Week, riecheggia i dubbi sulle statistiche sulle morti da Covid-19, “in cui sono state inserite migliaia di persone morte per altre cause ma che son risultate positive al Covid test una volta.”
Al momento, il sito della BBC news non ne menziona affatto. Cosi’ come il resto dei media mainstream, a parte queste due testate.
La ripresa dei bisticci fra Londra e Bruxelles sulla Brexit (la vecchia normalita’) sembra stia mettendo la questione in secondo piano.
Riportiamo come fonte l’articolo del The Week, poiche’ il Telegraph e’ disponibile solo agli abbonati.
Ma vogliamo specificare che un’inchiesta da me condotta gia’ a maggio 2020, dimostrava come l’NHS e ONS (Office for National Statistics) includessero nel numero dei morti da Coronavirus, per LORO STESSA AMMISSIONE, persino persone che NON ERANO NEMMENO STATE SOTTOPOSTE A TEST DIAGNOSTICI.
Riflessioni a seguito dell’inchiesta governativa
Ora, una serie di considerazioni, perche’ se l’inchiesta del SAGE viene confermata, vi sono un bel po’ d’interrogativi da porsi. Il primo di tutti e’: CUI BONO? Va bene precauzioni e misure di sicurezza, ma se cio’ e’ vero, non si tratta forse di “diffusione di notizie false atte a turbare l’ordine pubblico”? E in maniera piu’ prosaica, a disseminare il panico collettivo? Chi paghera’ per questo? Chi ha dato le istruzioni?
Il secondo ordine di considerazioni e’ piu’ di carattere politico, sia nazionale che geopolitico. Qui si tratta – a meno di due settimane dalla riapertura delle scuole – di un’inchiesta di un organismo governativo, non di una testata giornalistica indipendente, ne’ della denuncia isolata di un medico. In poche parole, il governo punta l’indice su un servizio statale (quindi su un pezzo di se stesso) per aver disseminato notizie false. Vuol forse questa essere una presa di posizione netta da parte almeno di una fetta dell’establishment britannico? Londra si vuole smarcare da altri paesi?
Provate a pensare se ci fosse un equivalente italiano. Una commissione governativa d’emergenza, tramite propria inchiesta, denuncia irregolarita’ nelle statistiche pubblicate dagli organi ospedalieri, considerandole “gonfiate”. Come leggeremmo tutto cio’? Ancora una volta, al di la’ della presa di posizione di ognuno rispetto all’intera faccenda, questa situazione specifica va interpretata politicamente, nel quadro globale delle risposte pre-autunnali al Covid di ogni singolo paese e nella prospettiva di una paventata “seconda ondata”.
Fonte: Giorgio Bianchi
Fonte foto: Il Sole 24 Ore
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