Che la missione del presidente degli Stati Uniti Joe Biden in Arabia Saudita fosse stata un fallimento era fatto ben noto. Giovedì, si è avuta un’ulteriore conferma, non solo di questo fiasco, ma in quale direzione va il mondo. Non quello della “comunità internazionale” sbandierato dall’occidente che presenta come nemici ed isolati dal mondo Russia e Cina. La realtà è proprio un’altra.
Nella giornata di giovedì, il presidente russo Vladimir Putin e il principe ereditario saudita Mohammed bin Salman (MbS) hanno avuto un colloquio telefonico per discutere i livelli di produzione di petrolio, sottolineando l’importanza di un’ulteriore cooperazione all’interno del gruppo di produttori di petrolio OPEC+.
Secondo una lettura fornita dal Cremlino, Putin e MbS hanno osservato che l’OPEC e i suoi produttori alleati “stanno costantemente adempiendo ai loro obblighi al fine di mantenere l’equilibrio e la stabilità necessari nel mercato energetico globale”.
I due leader hanno anche discusso della guerra alla Siria, nonché dell’incontro trilaterale di Putin a Teheran questa settimana con i loro omologhi turchi e iraniani.
Dopo il suo ritorno a Washington, il prezzo del petrolio è aumentato di diversi punti percentuali, con i future sul greggio Brent che oggi si sono stabilizzati a circa 105,47 dollari al barile.
Oltre a non riuscire a garantire incrementi della produzione – che allevierebbe la peggiore inflazione che gli Stati Uniti abbiano visto negli ultimi decenni – il presidente degli Stati Uniti non è riuscito a fare progressi concreti sull’idea di un’alleanza militare in stile NATO.
I prezzi della benzina negli Stati Uniti sono saliti alle stelle, raggiungendo livelli record di oltre $ 5 per gallone in media a metà giugno e attualmente si attestano a circa $ 4,58, rispetto ai $ 3,12 di un anno fa, secondo l’American Automobile Association (AAA).
Nel frattempo, è probabile che l’Europa inizi a razionare il gas con l’avvicinarsi dei mesi invernali.
Dall’inizio della guerra in Ucraina, i principali partner di Washington nel Golfo hanno ignorato le richieste di aumentare i livelli di produzione di petrolio. Arabia Saudita ed Emirati Arabi Uniti hanno invece scelto di stringere i legami di cooperazione con la Russia.
Un mese prima della visita di Biden nel regno, l’OPEC+ ha concordato un aumento della produzione più ampio del previsto, un passo accolto favorevolmente da Biden.